L’associazione Pericentro è tornata a riunirsi nei giorni scorsi per incontrare i residenti delle contrade a monte di Marina di Ragusa. L’incontro, tenutosi a Gatto Corvino, ha visto la presenza di residenti e villeggianti della zona in questione, di Camemi, Fontana Nova, Villaggio 2000, Principe, Cerasella, Mangiabove e Santa Maria degli Angeli.
Ancora unanime le difficoltà espresse dai residenti nell’interloquire con chi amministra la città, alla luce dello stato di abbandono dei luoghi.
“Abbiamo inviato due diffide per i pali della pubblica illuminazione – dice il presidente di Pericentro, Peppe Calabrese – e tutto tace con gravi rischi per chi transita e vive da queste parti. E’ stata subita passivamente l’eliminazione del trasporto pubblico urbano nel periodo estivo, servizio che collegava le contrade a Marina. E tutto ciò ha riportato queste zone indietro di almeno quindici anni. Ci si aspettava la rete idrica in contrada Camemi e di tutto ciò non esiste traccia nonostante l’amministrazione avesse assicurato che i lavori partivano in primavera. In aggiunta a ciò diciamo che non esiste interesse per la messa in sicurezza degli accessi sulla Sp 25 in zona Camemi mentre fioccano gli incidenti”.
Alcuni residenti hanno rilanciato l’idea di una telecamera per la video sorveglianza all’ingresso di contrada Gatto Corvino. Quest’estate la zona ha fatto registrare diversi scassi per furti negli appartamenti mentre i proprietari dormivano all’interno. Calabrese ha dimostrato per la seconda volta, dopo quanto accaduto lo scorso anno, che il bilancio e il piano triennale, carte alla mano, per quanto concerne il capitolo reti idriche nelle contrade, prima viene riempito di cifre sulla carta per illudere i residenti di queste zone mentre poi, puntualmente, viene svuotato in sede di approvazione degli strumenti finanziari.
“Nei fatti – precisa il presidente di Pericentro – lo scorso anno abbiamo ottenuto 250mila euro a fronte delle 500mila promesse dal sindaco nel corso di una riunione e questo anno abbiamo ottenuto solo 350mila euro anziché il milione di euro previsto a dicembre sul piano triennale. Qualcosa si è fatta grazie alle nostre battaglie ma rimane poco nonostante il grande disagio che si vive in queste zone periferiche i cui residenti, comunque, pagano le tasse come fa chi abita in pieno centro. La nostra associazione continuerà a dare voce alle periferie e continueremo ad operare per migliorare la qualità della vita laddove la stessa risulta essere penalizzata”.