PROGETTI FINALIZZATI NON ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI

“Sembrava tutto risolto per i 212 precari dell’Asp di Ragusa  con l’accordo sull’avvio dei progetti per riattivarne il percorso lavorativo. Non si capivano i ritardi del Direttore Generale dell’Asp di Ragusa, Ettore Gilotta, nell’adozione della delibera per la ripresa del servizio dei lavoratori. La risposta sul perché dei ritardi è venuta dal Direttore Generale dell’Assessorato Regionale alla Salute che ha affermato, con estrema chiarezza ed altrettanta durezza, che i progetti saranno avviati soltanto per l’anno in corso e non saranno più rinnovati. L’accordo raggiunto preveda ben altro e cioè che i 212  ausiliari, cuochi e operai sarebbero stati avviati al lavoro con un progetto annuale e rinnovabile che avrebbe permesso loro di continuare a prestare servizio per il futuro senza patemi d’animo.

L’Assessorato Regionale alla Salute ed il Dirigente Generale dell’Asp di Ragusa intendono, quindi, proseguire sulla strada delle esternalizzazioni dei servizi già imboccata, con l’affidamento a ditte esterne, senza tenere conto del futuro lavorativo e della qualità dei servizi garantiti in questi anni dai precari. A questi ultimi è stata offerta l’alternativa, da parte del Direttore Generale dell’Assessorato Regionale alla Salute, di essere assunti di volta in volta dalle ditte che si aggiudicheranno i servizi. In questo modo, aldilà dei dubbi legati all’economicità della scelta, non solo non si tiene conto del futuro dei lavoratori precari ma nemmeno del livello della qualità offerta.

Non si capisce questo accanimento nei confronti di lavoratori che hanno sempre assicurato un servizio di qualità e che se utilizzati con i progetti non incidono sulla nuova dotazione organica dell’Asp di Ragusa. Quale è quindi l’utilità di ricorrere alle esternalizzazioni, quando vi sono dubbi legittimi sia sull’economicità che sulla qualità dei servizi offerti? Qualcuno dovrebbe rispondere in maniera chiara a questo quesito. Nel frattempo va sostenuta l’ipotesi del ricorso ai progetti finalizzati, in alternativa all’esternalizzazione dei servizi, per salvaguardare i livelli occupazionali di chi da anni lavora nell’Azienda sanitaria garantendo agli utenti prestazioni di qualità”

 

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