“Da quello che abbiamo
capito leggendo le dichiarazioni del soprintendente Rizzuto, assumendo qualche
informazione qua e là e facendo due più due, se la conferenza dei servizi di
lunedì 10 non sarà rinviata è chiaro che il progetto di ammodernamento della
Ragusa-Catania rischia di andare a carte quarantotto. Noi, naturalmente,
auspichiamo che non sia così ma invitiamo formalmente i nostri deputati ad
attivarsi per creare le basi di un rinvio che, mai come in questa occasione, si
renderebbe necessario per evitare che tutto l’iter, costato anni di sacrifici a
tutti coloro che si sono impegnati nella definizione dei vari passaggi, e
metterei in prima linea i componenti del comitato di monitoraggio, possa subire
un temporaneo, se non addirittura definitivo, blocco”. E’ quanto afferma il
presidente dell’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento, Mario
Chiavola, che si fa portavoce dello stato d’animo di numerosi cittadini
ragusani che assistono a questo balletto di responsabilità concernente l’importante
infrastruttura ormai da un numero eccessivo di anni. “E ora che siamo al dunque
– continua Chiavola – considerato che la Soprintendenza in queste ore dovrà
esaminare tutti i progetti di variante dell’elaborato definitivo della Sarc, per
adattarlo alle prescrizioni del piano paesistico, potrebbe tutto essere
affossato solo perché non ci sarà qualche giorno in più. Il soprintendente,
nelle sue dichiarazioni rilasciate in questi giorni alla stampa, ha fatto
chiaramente intendere che i progetti delle varianti trasmessi in queste ultime
ore dalla Sarc hanno bisogno di un adeguato lasso temporale per potere essere
esaminati. E quindi sembra alquanto evidente che, a meno di un miracolo, che
però potrebbe anche esserci, difficilmente l’ente di piazza Libertà sarà pronto
in vista del vertice romano del 10 luglio. Ecco perché bisognerebbe predisporre
un piano B, quantomeno temporalmente. Ora, qualcuno potrà dirci che non ci
siamo mai occupati della Rg-Ct. Ed è vero perché non ne abbiamo le competenze e
soprattutto non possediamo un ruolo istituzionale. Ma incarniamo il sentire
comune che, per quanto riguarda i ragusani, è fin troppo chiaro. Una eventuale
bocciatura, seppur temporanea, sarebbe considerata malissimo e finirebbe con
l’allontanare ancora di più la collettività dai politici dell’area iblea. Ecco
perché è doveroso che, fin quando si è ancora in tempo (oggi è ancora
mercoledì), si possa fare qualcosa per non vanificare il grande impegno di
tutti coloro che hanno contribuito a farci arrivare sin qua”.