Il sindaco Piccitto “boccia” il suo stesso assessore Stefania Campo e mortifica ancora una volta la città che attendeva il completamento del progetto complessivo di rilancio del centro storico. L’Amministrazione Piccitto ha deciso di spostare per altre finalità le risorse economiche che l’allora sindaco Nello Dipasquale era riuscito a strappare alle società petrolifere impegnandole per la riqualificazione di piazza Libertà, l’ultima tessera del più ampio progetto di rilancio del centro storico, abbinato al parcheggio di piazza del Popolo che, sempre grazie ai fondi recuperati dalla precedente Amministrazione, vedrà presto la luce. Ed invece nel tentativo di creare immotivata discontinuità amministrativa, dopo aver stoppato il progetto di riqualificazione del Teatro Concordia, con un colpo di spugna deciso tra quattro mura, l’Amministrazione ha stoppato anche il progetto di riqualificazione di piazza Libertà. Proprio quel progetto che era stato redatto, in qualità di progettista incaricata dalla precedente Amministrazione, dall’attuale assessore grillina Stefania Campo. Evidentemente l’assessore non ha difeso nemmeno quel progetto che lei stessa da tecnico ha ideato per il bene della città. Quel progetto che nel 2012 la stessa Campo ha presentato ai cittadini con queste parole: “Abbiamo ripensato uno dei luoghi simbolo di Ragusa restituendo l’originale funzione della piazza oggi impropriamente utilizzata come snodo veicolare e come parcheggio. La pavimentazione, in pietra ragusana, interesserà tutta la piazza, per mantenere omogeneità di materiale e unitarietà allo spazio. Il verde invece verrà limitato alla presenza di fioriere, di conseguenza verranno spostati gli alberi esistenti”. Belle previsioni che avevano fatto sognare la cittadinanza ma che resteranno solo sulla carta millimetrica del progetto. Si può sempre cambiare idea, per carità, ma cancellare anche il lavoro su cui, ce lo auguriamo, si è creduto al di là del compenso economico, ci sembra quantomeno incoerente. Il rammarico di tutta questa vicenda sta nel fatto che queste risorse che la precedente Amministrazione Dipasquale aveva programmato su piazza Libertà, non erano risorse dovute o calate dall’alto da Stato o Regione, ma frutto di una battaglia che l’ex sindaco, assieme all’allora assessore regionale Pippo Giannì, aveva condotto riuscendo ad ottenere un risultato importante per la città che si aggiungeva al pagamento delle royalties per lo sfruttamento del territorio. Il nuovo stop ad un progetto importante, a questo punto solo perché predisposto dalla precedente Amministrazione, è davvero ingiusto non solo dal punto di vista politico ma perché blocca e ferma il progetto complessivo attivato nel centro storico con il finanziamento e la realizzazione del cavalcavia, con la pedonalizzazione di via Roma, tra l’altro fortemente richiesta da Legambiente, fino a proseguimento dei lavori del parcheggio di piazza del Popolo. La riqualificazione di piazza Libertà, con la possibilità di prevedere la chiusura del centro storico, aveva dunque un significato importante e di completamento dell’attività di rilancio che si era programmata. Con grande superficialità l’Amministrazione Piccitto stravolge la previsione totale sul centro storico pur di cancellare qualsiasi tipo di continuità amministrativa. Oggi si è scelto di usare quei fondi per i pali dell’energia elettrica. Ciascuno di quei pali porterà comunque la firma dell’allora sindaco Dipasquale visto che quei fondi li ha recuperati lui, e non Piccitto, con enorme sforzo. Aspettiamo che il nuovo sindaco Piccitto ci porti il conto dei fondi che è riuscito a trovare per la città visto che proprio il finanziamento del rinnovo degli impianti di energia elettrica è previsto dal Patto dei Sindaci, quello di cui il sindaco ama tanto riempirsi la bocca, e a questo punto forse senza nemmeno saper tanto bene il perché. Le somme che ha ottenuto Dipasquale andavano dunque spese per opere come piazza Libertà che non si sarebbe potuta finanziare in altro modo. Invece, pur potendo attingere da altri finanziamenti specifici, l’Amministrazione ha preferito compiere questa scelta, buttando dal punto di vista politico questi soldi. Restiamo delusi sia nella forma che nella sostanza rispetto a questa decisione assunta senza nemmeno un confronto con il Consiglio comunale, mettendo in essere un atteggiamento che è di assoluta arroganza e presunzione dei nostri amministratori attuali. Pensiamo che i ragusani ormai si stiano rendendo conto non di aver sbagliato, perché gli elettori non sbagliano mai, ma di essere stati in buona fede truffati politicamente da chi oggi governa, sempre che si possa usare questo verbo, la città di Ragusa.