Federica Gelsomino, Laura Gennaro, Massimiliano Giannì, Marco Iannizzotto, Oriella Ragusa e Martina Scatà. Sono loro i veri protagonisti del progetto “Olio e nons’olio”.
Il percorso formativo finanziato dal Fondo sociale europeo li ha visti impegnati per oltre un anno alla scoperta ed alla salvaguardia degli antichi mestieri a rischio di estinzione.
Ricami, sfilato siciliano, ma anche la difficile arte delle conserve. Questi i settori interessati dal progetto. L’occasione della consegna degli attestati di partecipazione è un pretesto per riassumere il senso di tanto impegno e lavoro.
“Dobbiamo complimentarci con questi sei ragazzi – spiega Rosario Cavallo, presidente ENAIP di Ragusa, capofila del progetto – perché hanno dimostrato autentica passione e grande impegno. Loro sono la dimostrazione che è ancora possibile puntare su mestieri antichi per cercare una nuova forza che possa spingerci verso un’auspicata ripresa. Ringraziamo anche tutte le imprese che hanno svolto la funzione di accogliere i ragazzi svolgendo la funzione di autentici maestri d’arte”.
“Vorrei sottolineare – aggiunge Aurelio Guccione, direttore degli sportelli multifunzionali Enaip – che questo corso ha permesso ai ragazzi di usufruire di un rapporto stretto e privilegiato con i maestri di azienda. Questo lavoro ha inteso ricreare il clima proprio della bottega artigiana in cui avviene il trasferimento diretto delle competenze. Il progetto, inoltre, tende a rivalutare un’economia di nicchia basandosi sullo schema proprio della tradizione siciliana, ma con un occhio verso la modernità ed il futuro”.
Le realtà coinvolte sono state “Punto Ricamo” di Ilaria Cilia, “Maria Solarino” di Pozzallo, “L’Angolo del Ricamo” di Gianfranco Vargetto, “Conserve Iacono s.a.s.”, di Orazio Iacono & C., e “La Bottega di Maristella” di Maria Guastella.
“Per me – spiega Gianfranco Vargetto, esperto di ricamo – è stato un onore ed una bella esperienza. Quello del ricamo è un settore che potrebbe offrire ampi margini di mercato, anche all’estero dove quest’arte è poco conosciuta ma molto apprezzata. I miei due tirocinanti sono stati due perle”.
“Ci sono tradizioni – conferma Maria Guastella – che meriterebbero di essere sempre valorizzate così come è avvenuto in questo progetto”.
Entusiasti anche i ragazzi che per il lavoro svolto hanno anche ricevuto un’indennità oraria.
“E’ stata una esperienza interessante – conferma Martina Scatà, tirocinante nell’arte dello sfilato siciliano – e adesso spero di perfezionarmi ancora in quello che per me, finora, è stato un hobby, ma che fra qualche anno potrebbe diventare un lavoro”.
Marco Iannizzotto è stato impegnato nel settore delle conserve. “Sono soddisfatto dell’esperienza acquisita. Adesso speriamo che si possano presto creare migliori condizioni economiche per puntare anche ad aprire un’attività in proprio in questo settore”.