l Gruppo di Lavoro intercircoli di Legambiente muove un nuovo passo in difesa del paesaggio costiero della Provincia di Ragusa e della legalità.
Infatti, a seguito dell’esame della documentazione acquisita, è stata presentata alla Sovrintendenza ai Beni Culturali una richiesta di annullamento in autotutela del nulla osta concesso al progetto esecutivo primo stralcio delle opere di tutela della fascia costiera di S. Maria del Focallo, una delle più belle spiagge del Sud-est siciliano.
Tale azione è stata resa necessaria in quanto, visto il progetto approvato e le autorizzazioni rilasciate, è chiaramente emersa una discrepanza tra il nulla osta concesso e il Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa.
In base a quest’ultimo, infatti, appare non legittima l’installazione delle strutture rigide previste, ovvero pennelli e barriere soffolte, che risultano essere palesemente in contrasto con l’art. 36 del suddetto Piano, in quanto opere che alterano la morfologia della costa e la fisionomia del processo erosione-trasporto-deposito, di cui sono protagoniste le acque e le correnti marine, ed il percorso delle correnti costiere, creando danni alla flora marina, e che alterano l’ecosistema dell’ interfaccia costa-mare.
I Circoli di Legambiente hanno quindi evidenziato alla Sovrintendenza la necessità di una maggiore attenzione alla verifica del rispetto delle prescrizioni del piano, non solo per questo progetto, ma anche per tutti quelli in realizzazione o progettazione lungo la fascia costiera iblea.
Infatti, in base a quanto le associazioni del Sud est stanno man mano evidenziando, emerge sempre più una situazione molto delicata che non coinvolge solo il progetto previsto sulla fascia costiera ispicese, ma abbraccia una problematica più ampia che è quella del modo di affrontare il problema dell’erosione, e più in generale la gestione della fascia costiera, in maniera più organica e concertata.
L’emergenzialità che si rileva in questi ultimi anni sulle coste della nostra Provincia (strade litoranee semidistrutte, sistemi dunali devastati, etc.) non può trovare soluzione in azioni ‘spot’ portate avanti dai singoli Comuni senza che vi sia una riflessione ed un confronto comuni, atti ad contenere e, ove possibile, a risolvere l’annosa questione.