Auspico che il convegno sul tema “Raccontare i migranti” organizzato dal periodico diocesano “Insieme” in data 19.09.’14 presso la Chiesa della Badìa, a Ragusa, h.18.00, sia una buona occasione non solo per raccontare i migranti ma per elaborare proposte che possano garantire i loro diritti umani, a partire dal diritto alla vita.
In allegato troverete la proposta di Luciano Nicastro che, quasi a distanza di un anno non è riuscita ad uscire dai confini diocesani. Forse perché considerata utopistica.
Leggo sul dizionario Zingarelli che utopia è il non luogo. Questo non vuol dire che tale luogo non si possa creare. Intelligenza e volontà (nel caso in questione volontà politica nel significato più alto della parola) possono realizzare il luogo che non c’è e allora il sogno diventa realtà che apre la via ad altri sogni, ad altri non luoghi che rendono la vita degna di essere vissuta.
Luciano elabora una proposta per far sì che i migranti possano “sbarcare da vivi nei nostri appositi approdi anziché da morti nelle nostre spiagge”. Non solo. “Si tratta di contrastare con forza ed efficacia il cinismo degli scafisti che lucrano sulle speranze e sui soldi degli immigrati e dei loro familiari.”
Alcuni passi avanti sono stati fatti: l’eliminazione del reato di clandestinità, il diritto dei migranti minori a frequentare la scuola dell’obbligo anche se sprovvisti di documentazione anagrafica, l’operazione “Mare Nostrum” che ha salvato migliaia di vite umane ma non ha eliminato la piaga degli scafisti. E’ di questi giorni la dichiarazione della commissaria europea che, pur dicendosi favorevole ad un coinvolgimento europeo (operazione Frontex Plus) precisa che essa si affiancherà e non sostituirà l’intervento della Marina Italiana per gli elevati costi. Questo vuol dire che bisognerà cercare un’altra strada e Luciano ne indica una.
C’è poi un aspetto che non condivido in questi interventi: il taglio militare e difensivo, la pretesa che il mare sia “nostrum” che ricorda l’imperialismo romano, a meno che l’aggettivo nostrum non si riferisca a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Mare Nostrum di fatto mette in secondo piano il tema dell’accoglienza che rappresenta un cardine di una buona politica dell’immigrazione. E’ stato un grave errore della dirigenza del PD aver provocato di fatto il ritiro di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, dalla candidatura a capolista alle elezioni europee. Di seguito il suo commento:
“Domenica scorsa, dopo lunga riflessione e insistenti inviti ho accettato di candidarmi come capolista con il Pd nella circoscrizione Sicilia – Sardegna alle prossime elezioni europee. La ragione che mi ha spinto a farlo è semplice: ho ritenuto che fosse una scelta dal forte valore simbolico, un riconoscimento per Lampedusa e la mia comunità, l’affermazione della centralità del Mediterraneo in Europa. Ieri, però, nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste, sono prevalse altre logiche, che privano di significato la mia candidatura”
(dal sito www.direttanews.it, 10 aprile 2014)
Mi sembra opportuno ricordare che i migranti prima di giungere al mare nostrum, attraversano il mare di fuoco, il deserto, dove muoiono in tanti cadendo sfiniti dai camion che li trasportano in piedi, pressati come sardine sotto un sole impietoso.
E’ anche vero che la maggior parte di loro giunge in Italia e in altri Paesi europei via terra.
Che rispetti i diritti primari di ogni persona, a partire dal diritto alla vita
La mia proposta
Ho pensato, e non da ora (vedi allegato con lettera a Gian Piero Saladino e sua risposta), che la proposta di Luciano potrebbe essere fatta propria dalla diocesi di Ragusa, con il Vescovo in testa, e inviata a Papa Francesco, al governo italiano, alla commissione europea. Un aiuto potrebbe venire proprio dal Presidente del Consiglio che da luglio è diventato il numero uno nell’ambito del semestre italiano di guida dell’Europa.
Potrebbero essere coinvolte altre diocesi della Sicilia e anche amministrazioni comunali. Particolarmente significativa sarebbe l’adesione del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.
Che dalla terra di Sicilia venga una proposta così organica e articolata, capace potenzialmente di far diventare il mar Mediterraneo una via di comunicazione sicura e di permettere ai migranti di viaggiare in navi normali a prezzi normali, sarebbe una gran cosa. Naturalmente ci sarebbero altri problemi da affrontare già presenti nel testo di Luciano.
Da ottobre 2013 quest’idea non mi ha abbandonato, ha girato nei meandri del mio cervello e nelle vie più nascoste del mio cuore. Ne ho parlato con le persone a me vicine ricevendone incoraggiamento ma anche un invito a non illudermi.
Adesso mi sento gioioso perché ho fatto la mia parte e rimango in attesa di conoscere le vostre conclusioni.
A tutti auguro un buon lavoro.
Saluti fraterni