I sei candidati all’amministrazione di Palazzo dell’Aquila invitati dal comitato “Ragusa Oltre le Barriere” ad un confronto sul tema “barriere architettoniche”. L’evento è stata l’occasione per riflettere sul ruolo degli amministratori nell’assicurare una città accessibile e fruibile. E’ emerso che a Ragusa c’è ancora molto lavoro da fare. Il comitato ha infatti denunciato, attraverso una lunga serie di immagini, lo stato di inciviltà del capoluogo ibleo, delle opere pubbliche, anche quelle appena inaugurate, e di molte private a cui l’amministrazione ha comunque rilasciato tutte le licenze ed i permessi.
La lettura di una nota inviata da Giovanni Cosentini ha aperto il confronto. Il candidato di Territorio, Ragusa domani, Il Megafono, UdC e Pd non ha partecipato all’evento poiché, è stato letto, avendo saputo in ritardo dell’appuntamento non è riuscito a liberare l’agenda già piena di incontri elettorali. Ha comunque delegato gli esperti a titolo gratuito che collaborano con lui per le tematiche relative ai servizi sociali.
“Nel corso della mia carriera – ha affermato il candidato di Partecipiamo Ragusa Giovanni Iacono – ho sempre attenzionato la problematica, dando corso a numerose denunce come quella circa l’accessibilità degli impianti sportivi comunali. Come vengono collaudate queste strutture? La legge per l’eliminazione delle barriere architettoniche è stata assolutamente disattesa. Il problema non è solo politico – continua – ma occorre lavorare affinché vengano riscontrare le eventuali responsabilità anche all’interno dell’ufficio tecnico del Comune. Questo uno dei miei primi atti se dovessi diventare sindaco”.
“Necessario l’abbattimento delle barriere culturali per fare venire meno quelle fisiche – commenta Franco Antoci, Movimento civico ibleo, PdL e Ragusa protagonista –. In base alla mia esperienza come amministratore provinciale queste tematiche necessitano di un lavoro in sinergia fra le diverse componenti coinvolte, per esempio alla Provincia abbiamo costituito una cabina regia alla fine 2011 attraverso la quale sensibilizzare i comuni e gli enti al rispetto delle norme. La commissione Centri storici, gli uffici tecnici e le varie associazioni devono contribuire ad un piano di eliminazione delle barriere architettoniche per le quali sarà compito dell’amministrazione individuare ricercare finanziamenti adeguati”.
“Una città civile si misura dai servizi erogati ai cittadini – chiarisce Federico Piccitto del Movimento cinque stelle – senza distinzione. Le immagini appena viste provocano molta rabbia. E’ mia intenzione, se dovessi essere eletto, non realizzare più opere senza l’aiuto e l’apporto delle associazioni che vigilino sulla perfetta accessibilità delle opere e della città. Questo il primo passo per accorciare la distanza fra fruitori dei servizi e gli uffici comunali. Proprio in questi giorni il nostro portavoce all’Ars Cancelleri ha presentato una mozione per sollecitare l’erogazione dei contributi per i privati che volessero adeguarsi alle normative del settore”.
“La problematica è evidente – sostiene Ciccio Barone, candidato di Idee per Ragusa e Costruiamo il futuro – e non ha certamente un colore politico. Tutti siamo responsabili: partendo dai cittadini che non denunciano fino ai politici che non hanno fatto bene il proprio lavoro. Purtroppo negli anni ho dovuto riscontrare la mancata sinergia tra le varie competenze, come lo scollamento tra l’ufficio tecnico e quello dei servizi sociali. Il mio programma prevede che tutti i progetti che riguarderanno barriere architettoniche saranno supervisionati da una consulta per la disabilità. Riguardo i locali non a norma, inoltre, sono previsti sgravi contributivi per chi vuole mettersi in regola. Una idea inoltre è quella di istituire in piazza San Giovanni lo Sportello del disabile, un ufficio dove confluire tutti i servizi comunali legati alla disabilità”.
“Come non essere d’accordo con tutto ciò che è stato detto? Condivido pienamente infatti – conclude Enrico Platania, candidato per Movimento città – gli interventi che mi hanno preceduto. Credo però che le immagini mostrate non attengano soltanto ad un problema di sensibilità, bensì comprendano anche uno di legalità. Il legislatore ha infatti previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche da svariati decenni, perché a Ragusa ciò è non è stato rispettato? Confondiamo i nostri diritti di cittadini per favori, creando un pericoloso circolo vizioso. Noi dovremmo reclamare i diritti negati, la legge consente infatti ad un cittadino o ad associazioni di denunciare tutti quei comportamenti che ledono la dignità della persona. In questo senso occorrerà impegnarsi. Nel nostro programma abbiamo pensato all’eliminazione barriere architettoniche come un punto imprescindibile dell’azione di governo. Una città fruibile significa una città civile, aperta anche ai turisti e alle famiglie”.