Il Centro Studi sulla Contea di Modica e l’Associazione Culturale VIA, gestore di San Nicolò Inferiore, hanno voluto, sin dall’avvio del restauro, rendere i visitatori “protagonisti” del recupero del monumento, offrendo loro la possibilità di assistere ai vari interventi e scoprire giorno per giorno, in compagnia dei restauratori, il dietro le quinte dei lavori in corso. La scelta di aprire al pubblico San Nicolò Inferiore è solo una delle tante iniziative promosse dalle due associazioni, al fine di valorizzare il monumento rupestre e di sensibilizzare sull’importanza della salvaguardia dei tesori naturalistici, architettonici e archeologici d’Italia come il FAI promuove attraverso la sua missione quotidiana. Negli scorsi mesi si è tenuto un ciclo di conferenze on line dal titolo “Vivere e pregare in grotta” sulla pagina Facebook della Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, che ha visto la partecipazione straordinaria di archeologi e docenti universitari; si sono svolte visite guidate gratuite di San Nicolò Inferiore e del Parco Archeologico di Cava Ispica offerte dal Comune di Modica, (ex Assessore alla Cultura Maria Monisteri), per il progetto “Conosci il tuo museo” che ha visto la partecipazione di numerose scuole primarie e secondarie della città. La scelta adesso di rendere i turisti partecipi del restauro in corso suscita grande emozione in loro in quanto si permette in anteprima di ammirare il Cristo Pantocrator del catino absidale e le altre pitture parietali mentre tornano finalmente a risplendere.
Un primo intervento di restauro di San Nicolò Inferiore ebbe luogo nel 1987 dopo il rinvenimento del compianto professor Duccio Belgiorno che, su segnalazione di alcuni bambini, aveva individuato tracce del palinsesto pittorico all’interno di una grotta situata in via Grimaldi, a pochi metri dal Duomo di San Pietro. La scoperta degli affreschi fu davvero “sensazionalistica”, ma non sarà di certo l’ultima: grazie agli interventi e gli studi in corso San Nicolò Inferiore potrebbe assurgere a monumento caposaldo nella storia dell’arte bizantina siciliana.