Tra il 15 ed il 30 aprile prossimi si terranno le elezioni dirette dei Presidenti delle ex province e dei rispettivi consigli.
Lo sancisce la legge approvata lo scorso agosto dall’assemblea regionale ma pubblicata soltanto oggi in Gazzetta ufficiale con oltre, stranamente, 20 giorni di inconsueto ritardo rispetto la consueta prassi legislativa.
Solo in sede di prima applicazione della norma , entrata ufficialmente in vigore, le elezioni per i liberi consorzi potranno coincidere con la prima tornata utile per le amministrative 2018.
Le elezioni saranno indette dalla Giunta di Governo, che a questo punto sarà quella che risulterà eletta il prossimo 5 novembre, 60 giorni prima dalla data utile stabilita per le elezioni.
Risulterà eletto il candidato che avrà preso il maggior numero di voti.
I componenti del Consiglio saranno 18 nel caso dei Liberi Consorzi sino a 300.000 abitanti come nel caso di Ragusa e 25 per quelli compresi tra 300.000 e 600.000.
Nelle aree metropolitano vaieranno invece da un minimo di 30 ad un massimo di 35 a seconda, anche in questo caso, del numero degli abitanti.
La prima conseguenza della pubblicazione della legge in gazzetta è che sino alle prossime elezioni torneranno nelle aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo, i commissari regionali e quindi perderanno, a decorrere dal 15 settembre, il potere praticamente sinora esercitato, i sindaci dei capoluoghi di Palermo, Catania e Messina.
Si attende comunque che nelle prossime settimane Consiglio dei Ministri si pronunci su questa legge che adesso è ufficiale e che essendo difforme rispetto alla riforma Delrio potrebbe essere impugnata da qui a 30 giorni.