QUALE CULTURA E QUALE PRESTIGIO?

Senza dubbio tema dominante delle cronache odierne è quello delle allucinanti dichiarazioni del cantante assessore Battiato che, sicuramente in un momento di assoluta mancanza di lucidità mentale, è venuto fuori con dichiarazioni tali da suscitare la riprovazione di tutte le parti politiche che chiedono, a gran voce, le sue dimissioni.

Parlando della situazione politica italiana, ha esordito con “La destra italiana è una cosa che non appartiene agli esseri umani”, ha continuato dicendo “La gente che ha lavorato tutta la vita è rimasta in qualche modo genuina, invece in Parlamento ci sono delle troie che farebbero di tutto. E’ inaccettabile. Si dovrebbe aprire un casino e farlo pubblico”.

Per chi, come me, ha avuto sempre una scarsissima considerazione del personaggio, le parole non stupiscono più di tanto, d’altra parte la pessima battuta sulle donne viene da una persona che, forse, per sua scelta, non ha mai avuto a che fare con una donna, intesa nel senso globale della parola. Senza dire che, sempre, occorre valutare da quale pulpito viene la predica.

Purtuttavia le dichiarazioni di netta distanza si sprecano e domineranno per molto tempo su giornali e televisioni: si spera solo che ogni donna, che ami definirsi tale, nel caso il soggetto restasse ancora sulla scena politica, si astenesse anche solo dal salutarlo o dallo scambiare una sola parola, ancorchè costretta da obblighi istituzionali.

La più incisiva delle reprimende è quella di Rita Borsellino: “Mai mi sarei aspettata di ascoltare parole così volgari e lesive della dignità delle donne da parte di Battiato – dice l’eurodeputata -. Una caduta di stile che non rende onore alla cultura del maestro e che risulta inaccettabile alla luce del ruolo pubblico che ricopre e del luogo, il Parlamento europeo, in cui ha pronunciato queste parole. Battiato deve comprendere che la carica di assessore della Regione Siciliana comporta responsabilità. Con le sue frasi ha leso non solo la dignità delle donne, ma anche quella dell’istituzione che rappresenta. Per questo, reputo che il miglior gesto che possa fare sia quello di dimettersi da assessore”.

Fanno invece, da contraltare le melense parole della Presidente della Camera che dice  “Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da Presidente della Camera  dei Deputati e da donna respingo nel modo più assoluto l’insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica  e delle istituzioni può essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall’oltraggio”.

Parlare solo di volgarità e di insulto, di offesa e di oltraggio, significa ridurre all’ambito umano il tono delle dichiarazioni. Interessante sarà conoscere le reazioni del Presidente della Regione per la bravata del suo Assessore, quasi una trovata plateale e scenografica per andarsene. Magari così fosse!

Ridicoli sono i continui riferimenti alla sua cultura, valga per tutte la dichiarazione di Daniela Santanchè che ha detto: “Le oltraggiose e indegne parole rivolte dal neo assessore alla Cultura della Regione Sicilia, Battiato, alle parlamentari italiane nulla hanno a che fare con la cultura ma sono figlie solo di un’ignoranza becera senza confini”.

Come pietoso, oltre che ridicolo, soprattutto per chi ha ascoltato l’audio delle sue dichiarazioni il puerile tentativo di aggiustare la cosa dicendo che “Il riferimento era a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare”, come se l’oltraggio fosse così ridimensionato.

E vien da chiedersi, conoscendolo come aperto simpatizzante, se non organico alla sinistra, se il suo riferimento era riservato alle donne del centro destra, delle passate e delle attuali legislature, oppure comprendeva nella sua indegna considerazione tutte le parti politiche e le donne dei partiti attualmente con lui in giunta a Palermo.

Le reazioni contrarie continuano a cade a pioggia, tutte molto severe anche se permeate dalle parole cultura e prestigio che fanno solo pensare quale sia la cultura e il prestigio che ci rappresentano fino a Bruxelles, sede del Parlamento europeo, dove il cantante ha sfoggiato le sue esternazioni folli.