QUALE IL LIMITE ETICO E QUALE QUELLO DI LEGGE ?

Egregio Direttore, in tempo di campagna elettorale se ne sentono di tutti i colori. La domanda più frequente che si sente in giro è quella sul possibile vincitore o su chi sono i candidati che potrebbero dare vita al ballottaggio. Si comprende che emettere opinioni sul possibile vincitore potrebbe essere un azzardo, oltre che vietato, forse, dall’etica professionale o dalla par condicio, se esiste per i giornali ( cartacei e online) ma non mi pare.

Ma perché non si fanno articoli anche per situazioni che si possono considerare per assodate o non si fanno domande su possibili comportamenti di partiti o loro esponenti?

Mi spiego meglio, forse da qui in poi sarà costretto a non pubblicare questa lettera.

Si sente parlare, per esempio, che qualcuno del PD non ha condiviso, a Ragusa, l’alleanza per le comunali e forse voterà per un candidato sindaco di altra coalizione. Quelli del famoso secondo circolo per chi voteranno ? I renziani pare che abbiano dichiarato di non votare per il candidato della coalizione: è vero? Ci saranno  componenti del PD che dirotteranno voti su Antoci o su Iacono ? Perché non si fanno domande su questi argomenti? C’è un limite di legge o etico?

Perché non chiedere ai vari candidati quali speranze percentuali hanno e confrontare queste aspirazioni con i dati di precedenti elezioni ?

Il PDL voterà compatto per il candidato di coalizione o, come si vociferava, qualcuno mantiene sottobanco accordi con la coalizione concorrente ?

Quanti voti dell’UDC riuscirà a captare il nuovo movimento di Antoci ?

Quali riflessi potrebbe avere sul voto ragusano il tonfo odierno del M5S in Val d’Aosta e a Roma, quali il crollo del PDL Val d’Aosta  ?

Il successo al primo turno del candidato PD  a Roma fino a quanto potrà influenzare il comportamento degli elettori a Ragusa ?

In caso di ballottaggio quali saranno le alleanze possibili e quali invece quelle per cui un candidato sindaco non sarà disponibile a scendere a patti per nulla al mondo ? Non si è sentito nessuno che esclude accordi a priori, nemmeno con coalizioni contro cui ci si è scagliati in campagna elettorale.

Si faranno accordi in nome di convergenze programmatiche oppure si baderà solo a ostacolare determinati avversari ?

Ci sarebbe tanto da scrivere, tanto da leggere e, in qualche caso, tanto per cui sorridere.

Lettera firmata