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Qualità della vita 2024: Ragusa la provincia migliore in Sicilia ma è 87esima

Milano è al primo posto nella classifica delle città italiane per qualità della vita, stilata dall’indagine annuale di ItaliaOggi e Ital Communications, giunta alla sua 26esima edizione. La ricerca, condotta in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, analizza diversi fattori che contribuiscono al benessere dei cittadini, tra cui servizi, reddito, infrastrutture e vitalità del tessuto produttivo.

Le città con la migliore qualità della vita

Milano si conferma leader, grazie alla sua economia dinamica e alle elevate opportunità lavorative e sociali. Bolzano segue Milano al secondo posto, segnalando un forte sviluppo nelle aree della sicurezza, della qualità dell’ambiente e dei servizi.

    Le città con le peggiori condizioni di vita

    In fondo alla classifica troviamo alcune città del Sud Italia, che continuano a soffrire per il divario socioeconomico: Caltanissetta occupa l’ultima posizione (107esima). Reggio Calabria (106esima), che ha perso 11 posizioni rispetto all’anno precedente. Agrigento (105esima), che scende di un posto rispetto all’anno precedente.

    Il divario Nord-Sud

    L’indagine evidenzia una netta frattura tra il Centro-Nord e il Sud e le isole, con il primo più resiliente alle difficoltà economiche e sociali attuali, mentre il Sud mostra una vulnerabilità crescente. Le città del Sud, infatti, presentano significativi problemi legati a disagio sociale, sicurezza e infrastrutture.

    Le province siciliane

    Tra le province siciliane, Ragusa ottiene il miglior risultato, piazzandosi al 87esimo posto (l’anno scorso era 88esima) a livello nazionale, seguita da Trapani al 92esimo posto. Le altre province siciliane sono:

    Enna (97esima), che migliora di tre posizioni rispetto all’anno precedente. Catania (con un miglioramento di cinque posti rispetto al 2023). Palermo al 100esimo posto. Siracusa al 102esimo, Messina al 103esimo, Agrigento al 105esimo e Caltanissetta al 107esimo posto.

    Tendenze generali

    Lo studio si basa su 93 indicatori che coprono vari aspetti della vita cittadina, come lavoro, affari, sicurezza, ambiente, giustizia e istruzione. Dallo studio emerge la conferma di un divario crescente tra il Centro-Nord, che continua a crescere e migliorare, e il Sud, dove persistono sacche di disagio sociale. Un altro dato interessante è la crescente importanza delle città metropolitane, che stanno mostrando una continua espansione e sviluppo in diversi settori.

    Mentre il Centro-Nord si conferma in una posizione di forza, il Sud Italia continua a lottare contro problemi di disuguaglianza e povertà, con alcune città che tentano di migliorare, ma restano lontane dai livelli delle metropoli settentrionali.