Il dato è chiaro, ieri in Commissione Bilancio all’Ars è stato approvato un emendamento che ripristina i fondi della legge su Ibla, 5 milioni di Euro per l’esattezza.
Stamane il Partito Democratico ha indetto una conferenza stampa per rendere noto questo successo politico, essendo partito di maggioranza relativa alla Regione, e rispondere a tono alle dichiarazioni dei politici dell’opposizione, i quali rivendicavano un ruolo fondamentale che, a parere di Peppe Calabrese, non può appartenere a chi sta all’opposizione.
L’Onorevole Ammatuna ha descritto come si è svolta la seduta, essendo lui stato spettatore, ed ha sciolto il mistero dei fondi che da 5 milioni sono passati a 3,5 (proposta del Presidente di Commissione Riccardo Savona, appartenente al gruppo misto) per poi ritornare alla cifra stabilita (grazie all’impegno dell’on. Elio Galvagno, vicepresidente della Commissione Bilancio all’Ars), bollando il braccio di ferro come “normale dibattito in commissione”.
Infine sono piovute le accuse all’attuale amministrazione di non aver saputo ben amministrare i fondi che in passato sono arrivati, accumulando somme residuali per 22 milioni di Euro, finanziando un giornale (Ragusa Sottosopra, sottotitolandolo Orizzonti) nato per divulgare gli atti del recupero del centro storico e trasformato da Dipasquale in mezzo di propaganda politica, pagando posizioni organizzative di dipendenti che in realtà non svolgono il loro lavoro interamente sul centro storico.
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Siamo agli sgoccioli di una campagna elettorale dai toni sempre più esasperati, così accade che un successo per il territorio ibleo, ovvero il ri-finanziamento (probabile, poiché l’atto unanimemente votato in commissione deve ritornare a Sala d’Ercole per il voto definitivo) della Legge 61/81 è nuovo pretesto per il susseguirsi schizofrenico di comunicati e conferenze stampa di centro-destra, centro e centro-sinistra. Dapprima i nostri politici si contendono il merito dell’azione politica, poi si accusano a vicenda di bugie agli elettori e mistificazione dei veri fatti, che hanno portato all’approvazione dell’emendamento.
La conferenza stampa del Pd stamane è stata preceduta da quella dell’Onorevole Leontini, membro della commissione che ha votato l’emendamento, e sarà seguita da quella di Nello Dipasquale. Certo non possiamo prevedere ciò che il sindaco vorrà affermare, ma speriamo che i toni siano diversi, quelli che un buon amministratore dovrebbe avere nei confronti dei propri cittadini. Dello stesso parere l’Onorevole Giorgio Chessari il quale oggi, seduto al tavolo accanto al candidato sindaco Sergio Guastella, all’Onorevole Di Giacomo e al segretario cittadino Peppe Calabrese, ha dato prova di un buon modo di fare politica, quello concreto, dai toni pacati e dai contenuti chiari. Ricordando il clima in cui la legge fu approvata per la prima volta, ormai trent’anni fa, Chessari ha fatto un appello a tutte le forze politiche, affinché si preoccupino più dei progetti da realizzare piuttosto che trovare espedienti per infangare l’ esponente della parte avversa. Chi ci rimette, è chiaro, sono comunque i cittadini che non ne possono più di slogan diffamanti, accuse reciproche, formule vuote di un modo di fare politica che sta allontanando sempre più i problemi veri della società dalla politica di un’amministrazione, come quella comunale, che dovrebbe essere il primo presidio di democrazia.
Sergio Guastella, con le sue dichiarazioni, sembra aver capito questa urgenza sociale. I maligni dicono che non ha altra scelta, visto che sulla legge su Ibla in realtà non può ancora pretendere di avere voce in capitolo, ma noi abbiamo apprezzato il riferimento ai politici che tornano finalmente a fare il proprio dovere, ovvero mettere le specifiche competenze a servizio dei cittadini. «I fatti di Palermo dimostrano che – aggiunge Guastella – quando la politica si riappropria del proprio ruolo, i risultati non tardano ad arrivare. Gli allarmismi e le macchinazioni ideologiche non possono appartenere al nuovo modo di fare politica, tangibile, positivo e limpido, che io voglio portare al Comune di Ragusa».