Quante volte abbiamo sentito le persone “indignate” perché un parroco ha rifiutato un sacramento, quante volte abbiamo sentito invocare la laicità dello stato, quante volte abbiamo tacciato la Chiesa cattolica di essere retrograda e fuori dal nostro tempo, di essere lontana dalle esigenze della vita di oggi. Bene. Cosa accade? Accade che un Vescovo invita lo Stato Italiano ad occuparsi delle coppie di conviventi, anche delle coppie omosessuali e c’è chi grida allo scandalo chiedendo addirittura le dimissioni del Vescovo Paolo Urso quasi fosse un politico, poi. Cosa avrebbe dovuto dire un Vescovo secondo alcuni allora?
Un pastore di anime quale è Sua eccellenza cosa dovrebbe pubblicamente dichiarare? La posizione del Vescovo Paolo è quanto mai chiara. Alla Chiesa spetta, per chi è Cattolico un giudizio morale, ma lo Stato deve occuparsi delle altre cose, delle unioni di fatto per l’appunto, anche delle coppie gay. Se qualcuno ritiene che l’intransigenza e la condanna dovrebbero essere contenute nelle dichiarazioni di un Vescovo allora non conosce né il messaggio cristiano né tantomeno la realtà della Chiesa Cattolica che è sempre vicina a tutti, pronta a dare ascolto e comprensione,e a promuovere la dignità dell’uomo, senza distinzione alcuna fra le persone.