QUATTRO COSE CHE NON SI SANNO SULLA VICENDA FAM DELLA CAMCOM

 “Ne abbiamo sentite di tutti i colori, in questi giorni, sulla Fiera agroalimentare mediterranea e sul fatto che, al momento almeno, la stessa non si farà. E il sottoscritto, che per primo ha lanciato l’allarme il 7 agosto scorso, preoccupato dal grave danno economico che la città di Ragusa ne avrebbe subito, non può restare in silenzio soprattutto perché si è perso di vista, o si fa finta di non volerlo vedere, il problema reale”. E’ quanto sottolinea il commissario cittadino de “La Destra” Ragusa, Giuseppe Dipasquale, che spiega di avere portato a termine una piccola ricerca per evidenziare quali sono i problemi reali che si frappongono alla mancata realizzazione dell’evento fieristico più atteso della città. “Non c’entra per niente – aggiunge Dipasquale – il discorso legato alla mancanza di risorse economiche. I fondi ci sono. Erano stati appositamente predisposti, dopo lo spandi e spendi dello scorso anno, favorito da chi oggi parla di frittate, dai valenti dirigenti dell’ente camerale che, con opportuna lungimiranza, hanno destinato le risorse economiche necessarie per sostenere i costi principali dell’evento. Quindi, chi afferma che è necessario ricercare le risorse per la Fam non sa di cosa si sta parlando. Così come non è possibile ascoltare chi piange lacrime di coccodrillo. Infatti, bisogna avere un pizzico di memoria storica. Se la Camcom si trova in queste condizioni è perché l’ex presidente Sandro Gambuzza, che ora grida ai quattro venti che occorre salvare la Fam e l’ente camerale, si è dimesso nel dicembre 2012 determinando un cataclisma istituzionale i cui devastanti effetti li piangiamo ancora oggi. Detto questo, entriamo nel nocciolo della questione. E cioè il motivo per cui la Fam non si può fare. Il 14 maggio, l’assessore regionale alle Attività produttive propone la nomina del dott. Roberto Rizzo quale commissario straordinario della Camcom di Ragusa. Il 10 luglio, quindi dopo circa due mesi, tanto ci è voluto, la Giunta regionale approva il decreto di nomina dello stesso dott. Rizzo quale commissario straordinario. Il 7 agosto scorso, dopo un altro mese e tuttora è così, visto che il decreto non ha avuto attuazione, con grande responsabilità, i dirigenti dell’ente camerale di Ragusa mettono nero su bianco il fatto che, a soli 50 giorni dalla data fissata per la Fiera, non sarebbe stato possibile compiere un solo passo in avanti perché, sebbene tutto sia pronto, non c’è nessuno, in questo regime di vacatio, che è in grado di autorizzare i dirigenti stessi a portare avanti l’iter. Quindi, la Regione, stranamente, non dà seguito, almeno fino ad oggi, al percorso autorizzativo. Il decreto, lo ripetiamo (basterebbe appena mezza giornata), non ha avuto attuazione dall’assessorato e tutto resta così com’è mentre la città e l’intero territorio ibleo rischiano di perdere un evento straordinario anche perché abbinato alla edizione del quarantennale. I nostri deputati regionali, che potrebbero intervenire e chiedere com’è finita, si sono guardati bene, finora, dal farlo. Dobbiamo pensare che c’è una strategia tendente a penalizzare il territorio ibleo? Sembrerebbe di sì. Questi, e solo questi, i fatti. Tutte le dichiarazioni successive sono solamente vuote emissioni di fiato o solita ricerca di spazio sugli organi di stampa. Per la cronaca, aggiungo che il decreto di nomina del dott. Rizzo è pubblicato già da qualche tempo sul sito della Regione Siciliana”.