La partita che non ti aspetti. In quanti avremmo scommesso che a venti minuti dalla fine Aquile del Tirreno e Padua potessero essere sul 12 pari, con i padroni di casa che sembravano i secondi in classifica e i ragusani gli ultimi? Nessuno, crediamo. Eppure è successo: oggi pomeriggio al Fussazzo è accaduto quello che si pensava non potesse accadere. Le Aquile del Tirreno hanno disputato un ottimo incontro, tutto cuore e muscoli, e per larghi tratti hanno messo sotto un Padua svogliato, pasticcione, molle, forse convinto di fare un solo boccone degli avversari. E come detto, al 60°, il tabellone del punteggio segnava 12 a 12, con i mamertini che stavano giocando meglio e, forse, avrebbero anche meritato di avere qualche punto in più nello score. Poi il XV di casa è calato ed è venuto fuori il maggior tasso tecnico dei paduini che ha fatto la differenza e ha permesso ai biancazzurri di coach Greco di portare a casa la vittoria e cinque punti fondamentali per la corsa alla serie B.
A partire in quarta, però, sono gli ospiti, che per una decina di minuti costringono le Aquile nei propri ventidue. Al 5° Stefano Iacono prova, senza fortuna, a centrare i pali da posizione buona ma distante; al 10° una serie di falli dei rossoblù costa a Simone Saporita un giallo; un minuto dopo il Padua passa in vantaggio. Touche a cinque metri, carrettino e meta di Giovanni Tribastone. La posizione è angolata e capitan Iacono calcia a lato. 0 a 5.
Le Aquile di oggi sono una squadra che fa della prestazione fisica e del cuore le proprie armi vincenti. Ci mettono così meno di due minuti per ristabilire la parità. Touche a cinque metri, carrettino e meta di Emanuele Torre. La posizione è angolata e Andrea Pandolfino calcia a lato. 5 a 5, ovvero chi di carretto ferisce, di carretto perisce.
La partita si fa equilibrata. Le Aquile ci mettono il fisico, il Padua contrasta con difficoltà. Ma sulle individualità non si discute: i ragusani non temono confronti e lo dimostrano al 21°. Simone Guastella raccoglie un ovale vagante nei propri 22, parte a razzo, scansa tutti gli avversari che gli si fanno incontro e conclude la sua corsa solo quando può schiacciare al centro dei pali. Con i due punti supplementari di Stefano Iacono fa 5 a 12.
I milazzesi però non si perdono d’animo e ci mettono appena cinque minuti per ristabilire la parità. C’è una punizione sui cinque iblei, i rossoblù la giocano alla mano con uno schema, evidentemente provato e riprovato in allenamento, che permette ad Antonino Rugolo di superare la difesa biancazzurra e andare a depositare l’ovale in meta. Paolo Pandolfini trasforma e impatta nuovamente. 12 a 12.
Nei restanti minuti si gioca senza che nessuna delle due squadre riesca a rendersi veramente pericolosa.
La ripresa è invece quasi tutta di marca rossoblù. German Greco cerca, con delle sostituzioni, di ridare linfa alla propria squadra, ma i paduini oggi sembrano più assenti che altro. Per fortuna la difesa funziona e, nonostante le Aquile si rendano più volte pericolosi, la barriera iblea tiene.
Al 60° ci pensano i trequarti ragusani a fare la differenza e far pendere dalla propria parte le sorti dell’incontro. L’azione prende il via nella metà campo ospite e l’ovale, dopo essere passato dalle mani di tutti i componenti della cavalleria biancazzurra, viene portato in meta da Simone Guastella. Per lui doppietta e palma di migliore in campo. Stefano Iacono la mette in mezzo ai pali e sul 12 a 19 il Padua respira.
Adesso in campo c’è più equilibrio, anche perché nelle gambe delle Aquile la fatica inizia a farsi sentire, mentre i paduini, forti del vantaggio, giocano con più tranquillità.
Ai ragusani però manca ancora il punto di bonus e per ottenerlo devono segnare ancora una meta. I ragazzi del presidente Vindigni ci provano in più occasioni ma c’è sempre qualcosa che non va: un passaggio in avanti, un fallo, un errore.
Lo ripetiamo: i padroni di casa fisico e cuore, il Padua classe e tecnica. E a volte, pur non giocando benissimo, bastano queste qualità per portare a casa i punti. Siamo al 79°; Guastella fa suo un pallone nei propri 22 e riparte con gli ultimi residui di forza che gli restano dentro; supera un paio di avversari e, quando sente di non avere più birra nelle gambe, scarica ad Adriano Scrofani. Il trequarti ragusano riesce a fare qualche metro ma viene subito bloccato dalla difesa rossoblù. Fa però in tempo a passare il pallone a Fabio Baglieri che semina il panico tra le linee mamertine conquistando una quarantina di metri. E quando è dentro i 22 avversari offre un pallone d’oro ad Antonio Modica che, con tutto il fiato che ha nei polmoni, corre fino a tuffarsi in area di meta. Stefano Iacono non sbaglia e porta il punteggio sul 12 a 26.
C’è solo il tempo per riprendere il gioco e il signor Benedetto Barraco, della sezione di Marsala, fischia la fine.
Adesso il campionato osserverà due settimane di sosta. Alla ripresa, il 27 novembre, il Padua sarà impegnato in casa del CLC Messina, oggi vittorioso in quel di Siracusa. Con il Cus Catania che veleggia solitario in testa alla classifica, ragusani e messinesi, rispettivamente secondi con 13 punti e terzi con 12, fra tre domeniche si giocheranno il passaggio alla seconda fase.
Ragusa, 06.11.2016