“Quel rumore costante ed esasperante dei generatori di corrente a motore a scoppio a Marina di Ragusa”. Parlano i residenti

Un rumore persistente che non permette un adeguato riposo. E’ quanto segnalato da un residente di Marina di Ragusa nel tratto immediatamente successivo a Piazza Malta, sul Lungomare Andrea Doria che ci ha inviato una lettera: “Noi residenti dobbiamo sopportare il rumore invasivo, costante ed esasperante di due generatori di corrente a motore a scoppio, che alimentano l’illuminazione di due bancarelle situate sul marciapiede fronte mare”.

Un rumore costante

I residenti continuano: “Alle ore 20:00 accendono i motori, che rimangono accesi costantemente fino almeno alle ore 01:00/01:30. Vorrei chiarire che non sto scrivendo per lamentare una “vacanza rovinata”, ma per tutelare il diritto al riposo dei cittadini residenti. Tengo a precisare che ritengo sacrosanto il diritto di questi operatori commerciali di esercitare le loro attività, sicuramente perfettamente in regola dal punto di vista delle necessarie autorizzazioni commerciali e di occupazione del suolo pubblico. Tuttavia, non posso accettare che sia concesso loro di provocare un insopportabile inquinamento acustico (e non solo, visto che i motori consumano benzina) quando dovrebbero alimentare l’illuminazione allacciandosi alla rete elettrica comunale, così come fanno tutte le altre bancarelle presenti su tutto il Lungomare, da Piazza Malta fino al Porto”.

La segnalazione continua: “È inaccettabile che si calpesti il diritto alla quiete dei cittadini residenti e contribuenti in una maniera così sciatta e irrispettosa, soprattutto quando la soluzione è ovvia. Questo rumore è insopportabile, danneggia l’udito e persino il sistema nervoso, essendo costante ed incessante per cinque ore ogni giorno. Richiedo al Sindaco e alla Giunta di far cessare immediatamente tale assurda situazione. Gli operatori commerciali in questione devono rispettare il diritto al riposo dei loro vicini. Gli amministratori devono essere coscienti delle conseguenze derivanti da scelte superficiali e, a dir poco, sciatte, indegne di una città che si vuole definire civile ed impongano l’uso di generatori silenziosi oppure l’allaccio alla rete elettrica pubblica”.

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