Anche l’Arpa dà il suo pare favorevole alle operazioni di rimozione delle canne che, durante l’alluvione del 9 e 10 febbraio scorsi hanno invaso il litorale sciclitano spalmandosi su un tratto di due chilometri, fra il litorale di levante di Donnalucata ed il lido Arizza, dopo la foce del torrente Modica-Scicli. Era l’ultimo parere atteso dal settore ecologia ed ambiente del Comune di Scicli che dovrà ora emanare l’ordinanza della loro rimozione. Un parere atteso da qualche giorno e che, comunque, è arrivato puntuale secondo la data che gli uffici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente dell’isola avevano annunciato nel corso della conferenza di servizio tenutasi una settimana fa a palazzo di città. Il parere di un organismo, quale l’Arpa, che si occupa di monitorare acque, aria, suolo, rifiuti, mare e fiumi, è ritenuto fondamentale per l’avvio dei lavori. Anche l’Asp con il suo Dipartimento di igiene si era espresso favorevolmente sull’intervento di rimozione.
Il fenomeno che si è presentato all’indomani dell’alluvione di dieci giorni fa è apparso subito analogo a quello del 2017. Stesso tratto di spiaggia, stessa quantità di canne spiagge, stessi problemi per rimuovere tutto il materiale ed offrire a turisti e villeggianti sicurezza. A tutti è noto che una ferita procurata con il taglio di una canna è fastidiosa e per guarire ci vuole tempo. C’è poi il rischio che una mareggiata porta ad insabbiare le canne per poi farle riaffiorare in tempo di secca. Come dire uno simile spiaggiamento se non affrontato in tempi celeri e nei dovuti modi rischia di diventare un serio problema per la pubblica incolumità. Le canne prelevate dalla spiaggia verranno dapprima raccolte in una postazione e poi, con le precauzione dettate dalle norme sullo smaltimento dei rifiuti, portate in discarica. Essendo rifiuti pericolosi necessitano di particolari attenzioni.
Si interverrà con un’ordinanza sindacale per rimuoverle. Questa la procedura amministrativa dopo la redazione di una perizia di somma urgenza che l’ufficio preposto ha già redatto. Si prevede una spesa di oltre 200mila euro perchè la quantità del materiale da raccogliere, da trasportare e da smaltire è troppa. Dopo questo secondo episodio di spiaggiamento, avvenuto dopo appena 5 anni, si auspica che l’Autorità di bacino, soggetto regionale cui spetta la cura dei corsi d’acqua, intervenga periodicamente nella pulizia degli alvei dei torrenti, nello specifico del “Modica-Scicli” e dei suoi affluenti.