E’ difficile dare una definizione precisa a ciò che succede durante il periodo della gara Monti Iblei nel “sottobosco” chiaramontano. Malcostume? Certo. Però, forse, la parola è riduttiva.
Almeno una settimana prima della gara, come volevasi dimostrare, le cosiddette “gare notturne” alla “curva della casetta” sono vive e vegete più che mai. Motivo? Probabilmente imitare i piloti della competizione ufficiale.
Ma l’unico risultato che si ottiene guidando a fari spenti nella notte e a folle velocità in una strada che certamente non è chiusa al traffico, è quello di terrorizzare a morte gli ignari passanti e svegliare l’intero vicinato con i rumori assordanti dei motori. E con il serio rischio di causare incidenti gravi. “Ci deve scappare il morto?”, chiede qualcuno, giustamente, su Facebook. Noi ci auguriamo proprio di no.
Un malcostume che va avanti sin da quando esiste la stessa Salita dei Monti Iblei e che, negli anni, ha visto triplicare il numero di giovani, alcuni neopatentati che, nel cuore della notte, si cimentano in gare clandestine fra la curva della casetta cantoniera e la salita della Madonna di Gulfi. Tra l’altro, gli appassionati di queste competizioni decisamente non ufficiali sono tantissimi, visto che le auto vengono parcheggiate lungo gran parte della strada, come ci hanno raccontato numerosissimi testimoni oculari.
Come si diceva, è un problema che il chiaramontano conosce bene, perché esiste veramente da sempre. Ciò non significa che debba essere sottovalutato perché il rischio che si possano creare incidenti stradali, anche seri, è altissimo.
Un appello al buon senso di questi ragazzi è d’obbligo e una preghiera, invece, la rivolgiamo a chi si occupa di controlli. Non sappiamo quale sia la soluzione in questi casi, ma di sicuro bisogna trovarla, e anche in fretta.