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Raccolta differenziata: il paradosso di Acate
20 Lug 2017 14:28
La raccolta differenziata in Sicilia ed anche in provincia di Ragusa pare destinata ad essere fallimentare per partito preso.
Se da un canto spesso si rimprovera alle amministrazioni di non mettere in campo risorse organizzative ed economiche sufficienti ,l ad attivare un servizio di differenziata che sia davvero degno di nota, altre volte si registra anche la poca collaborazione dei cittadini che non dedicato il tempo necessario a far si che il conferimento in discarica avvenga secondo i veri criteri di differenziazione dei rifiuti.
Si registrano però anche i casi paradossali di Comuni come quello di Acate che risulta senza dubbio, e non senza sforzi, uno tra i Comuni virtuosi per la raccolta differenziata.
L’emergenza rifiuti di questi ultimi tempi sta compromettendo questo primato
Sindaco e Giunta non riescono infatti ad ottenere la disponibilità presso gli impianti di stoccaggio proporzionata alla richiesta del Comune, sia per l’umido che per l’indifferenziata.
La riapertura dell’impianto Kalat ha solo in parte risolto il problema dell’umido.
L’impianto di Sicilia Trasporti di Lentini sostiene di non poter accettare dal Comune di Acate non più di 20t a settimana, in ossequio alla disposizione assessoriale del dicembre 2016.
Il Comune di Acate in concomitanza del periodo estivo, quando nella frazione di Macconi si ha una popolazione di circa 10.000 abitanti, provenienti per la stragrande maggioranza da Comuni delle province di Caltanissetta e Catania, raccoglie invece circa 45/50t. per settimana.
Una situazione, come si diceva paradossale, che nonostante un obiettivo e tangibile impegno da parte pubblica, almeno nel senso della pubblica amministrazione, dall’altro canto non si riesce a fornire risposte adeguate.
Il Sindaco ha fatto appello al commissario straordinario di Srr ex Ato Ragusam, al fine di poter avere un impianto a cui conferire, onde evitare gravi conseguenze di carattere igienico-sanitario e il fallimento della raccolta differenziata.
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