Raccolta differenziata, record di Ragusa che supera il 70% ed è il capoluogo di Sicilia più virtuoso

La Sicilia compie significativi passi avanti verso un modello di economia circolare, con risultati sempre più positivi nella gestione dei rifiuti. Ragusa è il Comune capoluogo di provincia più virtuoso della Sicilia, con il 70%. A fine 2023, il 65% di raccolta differenziata è stato superato da 303 comuni (quasi l’80% del totale), segno di un impegno diffuso e crescente. Inoltre, il numero di Comuni Rifiuti Free, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore a 75 kg pro capite, è salito da 33 nel 2020 a 98 nel 2023.

Questi dati sono stati presentati nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024 durante la sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, una campagna di Legambiente per promuovere la riduzione dei rifiuti e l’adozione di pratiche sostenibili.

I comuni virtuosi

Santa Cristina Gela è il Comune Rifiuti Free assoluto, con soli 16,6 kg di rifiuti indifferenziati per abitante e il 90,5% di raccolta differenziata. Mirto vanta la migliore percentuale di raccolta differenziata con il 93,8%. Per i comuni sotto i 5000 abitanti: Santa Cristina Gela. Tra i 5000 e i 15000 abitanti: San Giuseppe Jato (17,4 kg RI/ab). Sopra i 15000 abitanti: Mazara del Vallo (49,8 kg RI/ab).

Tuttavia, nessun comune capoluogo di provincia figura ancora tra i Comuni Rifiuti Free, sebbene Ragusa si confermi il più virtuoso, con una raccolta differenziata pari al 70,8%. Palermo e Catania, invece, restano fanalini di coda con rispettivamente il 16,5% e il 36%, contribuendo significativamente alla crisi delle discariche.

Progressi nella gestione dei rifiuti

La raccolta differenziata regionale ha raggiunto il 55,7% secondo i dati del Dipartimento Regionale Rifiuti e il 55,2% secondo ISPRA. La produzione di rifiuti indifferenziati è scesa a meno di 950 mila tonnellate, segnando un calo del 47% rispetto al 2017.

Commenti e prospettive

Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, ha evidenziato il progresso costante nei numeri, attribuendolo all’impegno congiunto di cittadini e amministrazioni locali. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per le proposte di costruzione di inceneritori, che considera una scelta retrograda e costosa per i cittadini. “La soluzione – ha detto – è continuare a migliorare i servizi di raccolta, realizzare centri di raccolta e riuso, e ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati e gli abbandoni illegali”.

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