Le statistiche sono molto eloquenti: Metà degli italiani sono a meno di 15 mila euro l’anno, poco più di mille euro al mese che per una famiglia di tre-quattro persone sono davvero pochi e che fanno pensare a quando con un milione e ottocentomila lire al mese si viveva dignitosamente.
L’inflazione galoppa al 4,6 per cento e ad aprile gli aumenti dopo quelli del caffè, dello zucchero e della benzina, sono in agguato specie dell’energia elettrica, mentre a maggio, aspettando la mazzata dell’Imu per prima e seconda casa a giugno, le prospettive sono veramente allarmanti.
La situazione economica del nostro Paese è davvero da tenere sotto controllo ma i provvedimenti del Governo sono stati tutti a colpire i redditi medio-bassi che rappresentano la gran parte dei cittadini “tassabili” dato il gran numero degli appartenenti.
I consumi sono crollati (esclousi quelli di lusso a dimostrare che c’è gente che può spendere e che non è stata minimamente sfiorata dalla crisi) mentre le caste mantengono ancora i loro privilegi e le imprese invece chiudono lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori.
E’ un’analisi troppo pessimistica? Noi crediamo di no e riteniamo che sia invece una constatazione delle difficoltà obiettive del nostro Paese.
Abbiamo anche una ricetta semplice e secondo noi attuabile. La tassazione dei grandi patrimoni e la riconduzione dell’aliquote di tassazioni come i redditi da lavoro per le rendite finanziarie anche se querst’ultima decisione porterebbe gli evasori a trasferire i capitali all’estero come peraltro hanno fatto per tanti anni in passato.