RAGUSA, AUMENTANO LE SPESE PER LE FAMIGLIE

“La La Giunta Piccitto non può pensare che la ricetta per la buona amministrazione possa essere aumentare indiscriminatamente le spese per i cittadini come è accaduto, ad esempio, a fine aprile per la mensa scolastica il cui costo, in alcuni casi, è addirittura triplicato”. E’ la posizione dei consiglieri comunali Sonia Migliore ed Emanuela Nicita, del Lab 2.0, che spiegano: “Con una delibera di giunta sono stati rimodulati i prezzi per l’acquisto dei blocchetti per la refezione scolastica (solo 20 tagliandi) in base al modello ISEE aumentandone eccessivamente l’importo. Esempio lampante quello per i redditi inferiori ai 5mila € per la cui fascia si è passati dai 70 € annui ai 200 €, cioè quasi il triplo”.
“Concordiamo sulla necessità che il servizio debba garantire una certa qualità – dice Migliore – e fare in modo che non si verifichino più gli episodi di cui abbiamo riferito anche in Consiglio Comunale (la chiave inglese nel piatto, le mozzarelle dal dubbio colore) ma questi sono costi sproporzionati che andranno a ricadere maggiormente sulle fasce più deboli”.
“La ditta aggiudicataria dell’appalto, inoltre – continuano i due esponenti del Lab 2.0 – ha vinto la gara con il 20% di ribasso. L’amministrazione potrebbe usare le somme risparmiate per alleggerire la quota da far spendere ai cittadini, sempre che questi soldi non dovessero tornare utili più in là se si scoprisse che la ditta potrebbe non essere in grado di assicurare certi standard qualitativi. Dubbio più che legittimo se si considera che il 20% di ribasso equivale a circa 220mila euro in meno sulla base d’asta. Invitiamo, dunque, l’Amministrazione a rivedere i costi del servizio mensa, partendo dall’impegno al contenimento complessivo della spesa dell’Ente, ad esempio riducendo il numero degli esperti, e ricordando di avere già aumentato la pressione fiscale per oltre 13 milioni di euro in soli due anni”.
“Siamo sicure che i ragusani apprezzerebbero il gesto anche perché – concludono Migliore e Nicita – in tempi difficili come questi, bisogna tentare di evitare lo sperpero di denaro pubblico e dare la giusta priorità alle necessità dei cittadini, con un occhio di riguardo per le famiglie già sufficientemente sofferenti”.