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Ragusa, chiude Versalis. Le preoccupazioni del sindaco: “Mantenere i livelli di occupazione. Impegno a dialogo costante con ENI”

La notizia della chiusura dell’impianto di Ragusa di Versalis (sarà chiuso anche lo stabilimento di Priolo), ha destato un certo clamore a Ragusa. Anche il sindaco di Ragusa, la giunta e i consiglieri comunali di maggioranza della città hanno preso una posizione riguardo al nuovo piano strategico Eni 2024/27, che prevede una trasformazione industriale di Versalis, indirizzata verso la transizione ecologica e la decarbonizzazione entro il 2029.

Pur riconoscendo l’importanza di ridurre l’impatto ambientale e accogliendo positivamente l’investimento di circa 2 miliardi di euro per ridurre le emissioni di CO₂ del 40% su scala nazionale, i rappresentanti locali manifestano una preoccupazione crescente per l’impatto occupazionale che il piano potrebbe avere sul territorio.

I punti critici

Uno dei punti critici sottolineati dall’Amministrazione riguarda la prevista cessazione delle attività di cracking a Brindisi e Priolo, nonché della produzione di polietilene a Ragusa. La chiusura di questi impianti potrebbe generare un ridimensionamento dell’occupazione sia diretta che indiretta, influenzando l’indotto e, di conseguenza, il tessuto economico ragusano. Il sindaco e i consiglieri ritengono che il mantenimento degli attuali livelli occupazionali debba essere il punto di partenza per una nuova crescita occupazionale, anziché un traguardo, richiamandosi alla visione di Enrico Mattei per una rinascita del Sud Italia, e della Sicilia in particolare.

L’Amministrazione insiste sulla necessità di integrare la produzione di bioplastiche con le filiere locali, come l’agroalimentare, per sviluppare sinergie che possano dare impulso a un modello di sviluppo economico sostenibile. L’obiettivo è consolidare il Sud Est della Sicilia come esempio di transizione ecologica nel settore industriale, supportato dai risultati già ottenuti, come la produzione di biocarburanti a Gela e l’estrazione di gas a Ragusa.

A tal fine, l’Amministrazione si impegna a mantenere un dialogo costante con Eni, affinché le misure di ristrutturazione industriale non compromettano l’economia e l’occupazione locale, scongiurando il rischio di un nuovo ciclo di sottosviluppo per il territorio.