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Ragusa: diminuiscono i rifiuti prodotti, migliora la quantità della raccolta, ma continua a rimanere scadente la qualità dei materiali
28 Dic 2023 15:28
Il 2022 ha portato notevoli miglioramenti nella gestione dei rifiuti nella provincia di Ragusa. Il tasso di raccolta differenziata è aumentato di oltre due punti percentuali rispetto al 2021, raggiungendo il 68,08%. La quantità totale di rifiuti prodotti è diminuita del 2,72%, con due comuni, Acate e Monterosso Almo, che sono stati considerati Rifiuti Free con una produzione di meno di 75 kg/ab/anno di rifiuti indifferenziati. I dati sono stati forniti da Legambiente Ragusa.
ALCUNI COMUNI SUPERANO IL 65% DI DIFFERENZIATA
Secondo il rapporto di Legambiente Ragusa, anche il numero di comuni che superano l’80% di raccolta differenziata è aumentato da uno a due (Monterosso Almo e Acate), così come quelli che superano il 70% di raccolta differenziata, passando da tre a quattro (Ragusa, Giarratana, Comiso e Chiaramonte Gulfi). La maggior parte dei comuni supera il 65% di raccolta differenziata, conforme alla normativa.
È incoraggiante notare che il numero di comuni che producono meno di 400 kg/abitante/anno è salito da 4 a 8. Tuttavia, c’è una luce ed un’ombra nel confronto tra i risultati del 2022 e quelli del 2021: sette comuni hanno migliorato i risultati, mentre cinque hanno mostrato un arretramento.
Questi risultati sembrano indicare che la provincia di Ragusa sta raggiungendo l’obiettivo di riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani previsto dalla direttiva europea 2018/851, fissato al 55% per il 2025, che è l’unico parametro effettivo per misurare l’economia circolare.
LA SOLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NON BASTA
Tuttavia, la Regione Siciliana nel suo rapporto Ambientale riconosce che l’indice di raccolta differenziata non è più rappresentativo e bisogna fare riferimento al recupero di materia, come previsto dall’UE, poiché l’indice di raccolta differenziata non misura l’alta quantità di scarti di selezione.
Il dato degli scarti della raccolta differenziata della provincia di Ragusa non si discosta molto da quello stimato su base regionale. Il 32% è costituito dalla frazione umida (FORSU), mentre per il rifiuto secco ci si basa su stime, in quanto i dati ottenuti dalla SRR e dai comuni sono insufficienti o mancanti.
Circa il 20% del rifiuto raccolto in modo differenziato in provincia ritorna in discarica o finisce negli inceneritori del nord Italia, con un costo di circa due milioni di euro all’anno per i cittadini. Questo è principalmente dovuto alla mancanza di comunicazione ambientale locale su come effettuare una corretta raccolta differenziata.
L’attività di comunicazione, se affidata alla SRR come previsto dalla legge 9/2010, avrebbe portato a risultati migliori. La parcellizzazione degli appalti, causata dalla legge regionale n. 3 del 2013, che ha creato gli ARO, è stata la causa del mancato raggiungimento degli obiettivi nella provincia di Ragusa.
Con il 2024 che si avvicina e le nuove gare di appalto per la gestione dei rifiuti, sarebbe opportuno tornare a quanto previsto dalla legge regionale 9/2010, affidando alla SRR l’attività di comunicazione e sensibilizzazione degli utenti, al fine di migliorare la gestione dei rifiuti. Un’idea potrebbe essere quella di un appalto unico suddiviso in lotti, in modo che ogni comune entri gradualmente, evitando eventuali problemi tra gestore e comune.
Questo approccio potrebbe portare benefici a tutti, soprattutto ai comuni più piccoli, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza complessiva del servizio di gestione dei rifiuti.
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