Ragusa è in Svizzera, ma non lo sappiamo

Ogni fine settimana le strade dell’Alto Piemonte e della Lombardia si riempiono di auto con targa “CH”, soprattutto quelle con i simboli dei Cantoni Vallese e Ticino, le zone nell’immediato oltreconfine. Il motivo principale di queste incursioni è molto più semplice di quanto si pensi: la spesa al supermercato. Farla in Italia è molto più conveniente che in terra elvetica.

Oltre a essere la bestia nera della Nazionale di calcio azzurra, la Svizzera è molto, molto di più: paesaggi mozzafiato, città pulite, ordinate e sicure, trasporti efficienti anche nei più reconditi villaggi montani, pubblica amministrazione precisa e puntuale, gente mite e cortese, disoccupazione quasi sconosciuta, ottimi stipendi, acqua potabile disponibile sempre e ovunque. E – particolare per noi assolutamente inedito –  con il semaforo verde nessuno si permette di strombazzare al conducente davanti che non ha ingranato subito la prima. Anzi, i clacson è come se non esistessero. Meraviglioso.

Tuttavia la Federazione di 26 cantoni con più di 8 milioni e mezzo di abitanti ha un serio problema, che il tempo ha acuito: il costo della vita. Secondo la Seco, Segreteria di Stato dell’economia, la metà delle famiglie svizzere non è in grado di risparmiare abbastanza denaro per coprire una spesa imprevista, quattro famiglie su dieci affermano che nella loro situazione finanziaria non avere più figli gioca un ruolo importante. Non è un caso, infatti, che nel 2022 la fecondità è crollata al livello più basso (1,4) dal 2001. Eppure, secondo l’Ufficio federale di statistica il salario mediano è salito a 6.788 franchi lordi al mese (al cambio attuale fanno quasi 7mila euro), cifra che la stragrande maggioranza dei ragusani vorrebbe quantomeno sognare. Invece con 4.000 euro netti, in Svizzera si arriva col fiatone a fine mese.
Tolta l’aliquota fiscale cantonale, dal 5% di Zugo al 18% di Neuchâtel, le trattenute per la pensione, l’assicurazione medica di 397 franchi, i costi di trasporto, affitto o mutuo, i conti sono presto fatti. Fra le Alpi si è considerati poveri quando una persona che vive da sola guadagna 2.284 franchi al mese (2.354  euro) e 4.010 franchi (4.134 euro) per due adulti con due bambini. Pensate che anche gli 11.758 franchi lordi di busta paga media mensile nella regione di Zurigo (12.121 euro) non bastano a convincere le banche a elargire il mutuo casa, perché da quelle parti è chiesto un reddito annuo di almeno 500mila franchi (515mila euro). Il prezzo di un’abitazione media (non a Zurigo e Basilea, le più care, dove servono rispettivamente più di 3 e 2 milioni di franchi per una casa unifamiliare) è di 880mila franchi (907mila euro), per cui solo tre svizzeri su dieci hanno la casa di proprietà, mentre gli altri sette pagano in media circa 1.500 franchi (1.546 euro) per un normale affitto.

A questo punto, dovremmo spiegare agli amici d’Oltralpe una cosa per loro difficile da comprendere: circa il 75% dei ragusani ha una casa di proprietà e, cosa assolutamente inconcepibile, la metà di questi ne ha una seconda al mare, distante da 8 a 45 chilometri dalla prima. Tutto questo con gli stipendi pro-capite più bassi d’Italia: 24.129 euro. Lordi. Infatti, secondo l’Istituto Tagliacarne, soltanto 5 ragusani su 100 riescono a risparmiare qualcosa. 

In Europa, gli svizzeri sono coloro che si dichiarano i più soddisfatti della propria vita. Uomini e donne esprimono una particolare soddisfazione nei settori relazionali, come la vita in comune (convivenza), l’ambiente di lavoro e le relazioni personali. Le relazioni personali! In Svizzera!!
Non c’entrano dunque il sole e il mare, visto che del primo vedono poco, del secondo nulla e i laghi, seppure affascinanti, non hanno i colori del Mare Mediterraneo.
Al contrario, per l’Istat neanche un siciliano su due è contento di ciò che ha. Abbiamo il sole, il mare, la casa, ma ci manca ben altro e non vediamo l’ora di andare in pensione. Da solo, pertanto, il tenore di vita non può spiegare tali risultati.


C’è sempre qualcosa che potremmo recepire senza alcuna spesa: imparare a vivere. A parte il tanto caldo e la poca acqua, c’è però tanta Svizzera nel nostro territorio. Tuttavia non abbiamo le Alpi, ma soprattutto la consapevolezza.

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