Un modo per ringraziare, perché hanno lottato e continuano a lottare, faccia a faccia contro il virus. I responsabili del nuovo impianto di padel “Globo”, inaugurato all’inizio di quest’anno negli spazi esterni della Basaki, hanno pensato di applicare una scontistica enorme a tutti gli operatori sanitari che sono impegnati nelle aree covid, sia reparti che drive in. Se una partita costa in media 7 euro e 50, gli operatori sanitari covid potranno giocare solo ad un euro. Una scelta di cuore che nasce dall’amicizia che lega da anni uno dei giovani gestori, Antonio Asaro, ad Adriano Migliorisi, uno dei tanti operatori sanitari iblei impegnati in questi due anni di pandemia.
“Con Adriano stavamo terminando una partita di padel, lui come me è un appassionato – spiega Antonio – e a noi amici lui ci ha detto che aveva fretta perchè doveva tornare in turno perchè c’era carenza di personale e a volte è necessario più turni anche se ravvicinati, anche se nella stessa giornata. E tra me e me ho riflettuto e ho notato con quale passione il mio amico stava tornando al lavoro.
Era riuscito a staccarsi per qualche ora, aveva scelto il padel per allontanare i pensieri e sgranchirsi un po’, ma nonostante fosse stanco, come già si era visto in partita, stava correndo per tornare in turno. Da qui mi è venuta l’idea di dare un segnale di riconoscimento verso gli operatori sanitari impegnati nelle aree covid. Ci siamo confrontati con i miei soci e alla fine abbiamo scelto di scendere ad un euro, dunque un costo simbolico, l’ingresso in campo”. Una scelta naturalmente ben apprezzata dagli operatori che frequentano i campi di padel e che in questa struttura hanno trovato dunque un bel segnale di riconoscenza.
Proprio domenica è stata istituita e celebrata la prima Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Promossa dal regista Ferzan Ozpetek e da uno degli autori di canzoni celebri come Mogol, la giornata è stata istituita con la legge 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da coronavirus”.
Persone come Adriano e i suoi colleghi che da due anni operano contro il nemico invisibile in una partita che, lo speriamo tutti, vinceremo. Fino all’ultimo tiro.