RANDELLO, IL RICHIAMO DELL’ABUSIVISMO

 Preso atto della extra territorialità che l’area di Randello ha assunto anche quest’anno  grazie alla protezione che Forestale, Comune di Ragusa e Demanio Marittimo offrono allo stabilimento  balenare abusivo del Donnafugata Golf  Resort, garantendone l’impunità e l’opportunità di operare tra le pregevoli dune dell’area tutelata, ecco che un altro imprenditore, ha deciso di muoversi, per cogliere la ghiotta opportunità di sfruttamento del territorio oramai chiaramente in svendita.

Quindi senza attendere permessi dovuti ed utilizzando qualche autorizzazione parziale, si è dato il via alla trasformazione di quello che è un terreno agricolo, all’interno dell’area SIC che sovrasta le dune e la spiaggia di Randello, per utilizzarlo con  finalità turistico -balneari.

In men che non si dica, il brullo ed arido terreno, (area in cui troneggia  un ecomostro dichiarato ormai insanabile per legge), si è trasformato in prato verdeggiante con alberelli ornamentali, spazio per parcheggi e stradella sulle dune per raggiungere la spiaggia.

Sono stati effettuati lavori di movimento terra, riporto di materiale di risulta sulle dune, impianto idraulico ed elettrico sotto il cordone dunale, mentre ombrelloni e sdraio  sono stoccati nell’area, pronti ad essere schierati sullo spiaggione. Ed ecco apparire l’immancabile furgone bar, rappresentativo di un abusivismo commerciale, che ormai è di casa a Randello.

D’altra parte se funziona così, se Randello da Area Forestale SIC e spiaggia protetta è diventato giungla di arbitrio e d’illegalità perché non approfittarne!!!!

Anche questa volta, abbiamo presentato regolare esposto-denuncia con la richiesta di verifica ed eventualmente di intervento alle autorità preposte.

Il muro di gomma messo in piedi da Forestale, Comune e Demanio Marittimo si alzerà probabilmente ancora una volta, colmo di indifferenza all’esterno e ribollente, nei commenti riservati, pieno di sdegno verso quei “fastidiosi rompiscatole” che si impicciano dei fatti altrui.

Proseguiamo comunque con determinazione nella nostra azione di difesa del bene comune che è Randello e del bene comune che rappresenta la legalità, rilanciando la nostra spessa indignazione verso gli Enti preposti  e denunciando pubblicamente il degrado morale e territoriale che si sta provocando nella nostra Comunità.