RAPINA AL SUPERMERCATO A VITTORIA

 La rapina si è consumata venerdi sera all’orario di chiusura. A quell’ora, un malvivente travisato da passamontagna ed armato di taglierino è entrato all’interno di un supermercatro sito in via della Resistenza. Si è diretto verso la cassiera e minacciandola con l’arma si è fatto consegnare il denaro, poi è fuggito a piedi in direzione di via Roma. Cospicuo il bottino, circa 1800 euro.

Tempestiva la segnalazione alla centrale operativa della Polizia che ha inviato sul posto le Volanti e le pattuglie del Commissariato e della Squadra Mobile.

Benchè l’azione del rapinatore fosse stata repentina, un dettaglio ha colpito sia la vittima sia alcuni clienti del negozio che si sono accorti dell’azione malavitosa; il malvivente appariva cludicante.

Tale importante particolare, associato alle altre descrizioni somatiche del soggetto, hanno fatto si che i poliziotti sospettassero immediatamente di un noto pregiudicato, in atto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di via Roma sita a poche centinaia di metri dal supermercato.

FAVATA Massimo, 39 anni, vittoriese, pluripregiudicato per reati contro la persona, il patrimonio, in materia di stupefacenti, sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Vittoria, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in ordine ad una serie di reati contro il patrimonio, è stato trovato in casa, in piagiama.

I poliziotti hanno ricercato testimonianze e registrazioni degli impianti di videosorveglianza, pubblici e privati e sono riusciti a ricostruire le modalità complessive dell’azione delittuosa oltre ad identificare il soggetto proprio per Favata Massimo, benchè all’atto della commissione della rapina fosse travisato da passamontagna.  E’ stato riconosciuto dagli indumenti indossati e descritti dalle vittime, dalle sue caratteristiche somatiche e dalla sua andatura zoppicante. Nei minuti precedenti la rapina aveva anche effettuato sopralluoghi utilizzando una bicicletta che teneva nel sottoscala della sua abitazione.

Le indagini relative all’individuazione dell’arma, un taglierino con manico arancione che non è stato rinvenuto, ma che è stato visto dalla vittima e da diversi testimoni, ha però consentito di rivelare una verità sconcertante. Un’ora prima della rapina, Favata Massimo aveva “mandato” presso un negozio sito nella stessa via Roma la propria figlia minorenne a comprare il taglierino con il manico arancione di cui si sarebbe servito subito dopo per minacciare la cassiera del supermercato. 

In piena notte quindi è stato tratto in arresto e trasportato presso la Casa Circondariale di Ragusa dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Deve rispondere del reato di rapina pluriaggrvata, del reato di evasione e di porto in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere.