Crediamo che a volte anche il silenzio sia costruttivo: per questo motivo torniamo solo oggi a parlare della nostra città, del nostro impegno e della nostra visione circa il futuro di Modica. Abbiamo voluto dare tempo e spazio alla nuova Amministrazione per iniziare il suo lavoro in questo primo anno di attività. Questo non vuol dire che non abbiamo lavorato, magari lontano dalle luci della ribalta, o che non abbiamo valutato e ponderato quanto fatto e quanto ci si appresta a fare. Territorio si è sempre distinto per una lucida analisi della realtà che ci circonda e per un’attività votata alla concretezza. Pertanto alla critica sterile, all’opposizione strumentale da una parte, così come all’accetazione acritica dall’altra, abbiamo preferito una terza via: quella di chi valuta criticamente e coscienziosamente, dando un proprio contributo nell’esclusivo interesse della città.
Oggi ci interessa dare una mano concreta. Non un appoggio supino all’operato del Sindaco Abbate. Questo vogliamo, questo faremo. Modica è stata per anni un modello per il comprensorio, per la Provincia iblea e per il Sud Est: vorremmo che torni ad essere tale, superando steccati e divisioni fra partiti. Crediamo sia il momento di dare un contributo forte e che non si esaurisca in parole e dichiarazioni. Alle scorse elezioni amministrative ne sono state spese tante: 8 candidati alla poltrona di Sindaco e 470 a quella di consigliere, tanto interesse per le sorti della città che ora pare essere svanito. Il tema “Modica” deve tornare centrale e imporsi nell’agenda della politica e delle forze civiche attive nella nostra città, affinchè si torni a essere visti come punto di riferimento, come modello da seguire, come traino di un’economia che deve ritrovare nelle proprie peculiarità (dalla cultura al turismo, dall’agricoltura al commercio) le leve per risollevarsi.
Riconosciamo a questa Amministrazione l’impegno nel fare del proprio meglio e per questo ci dichiariamo disponibili al dialogo, al confronto per individuare le migliori strade per affrontare nodi come quelli del Piano del Traffico, del Bilancio, del Piano Regolatore Generale, del Consorzio del “Sud Est Val di Noto”, ecc. Con o senza la Provincia di Ragusa, Modica deve tornare a essere motore trainante per sé e per i paesi limitrofi.