Il report sull’economia ragusana del 2023, diffuso dal centro studi della CNA territoriale di Ragusa, evidenzia un saldo positivo complessivo per le imprese della provincia, nonostante alcuni settori abbiano registrato una contrazione. L’analisi dei dati Movimpresa riporta che nel corso dell’anno scorso sono state iscritte 1.731 nuove imprese, ma contemporaneamente sono state cancellate 1.320 attività, portando a un saldo attivo di 411 imprese.
Tuttavia, si registra per la prima volta dopo dieci anni un lieve calo complessivo delle imprese, con 810 attività in meno rispetto al 2022, corrispondente a una diminuzione del 2,17%. I settori più colpiti da questa tendenza sono l’agricoltura e il commercio, che hanno visto una significativa riduzione delle attività. L’agricoltura ha registrato un calo netto di 200 imprese rispetto all’anno precedente, mentre nel commercio si è passati da 9.309 attività nel 2022 a 9.023 nel 2023, con 286 imprese in meno.
Il comparto delle costruzioni, dopo uno sviluppo esponenziale, si è stabilizzato, registrando solo una leggera diminuzione di 13 imprese rispetto all’anno precedente. Al contrario, il settore dei servizi ha mostrato una crescita significativa, confermandosi come quello trainante dell’economia locale.
Il turismo si conferma come settore in crescita, mantenendo la sua importanza economica nel territorio. Le attività legate alla ristorazione e all’alloggio sono rimaste stabili nel 2023 rispetto all’anno precedente, mentre nel corso degli ultimi dieci anni si è registrato un significativo aumento delle imprese nel settore immobiliare, grazie allo sviluppo turistico della zona.
Un’altra area in crescita è rappresentata dalle attività di consulenza aziendale e professionale, che hanno visto un aumento costante nel corso degli anni, confermando il contributo del capitale umano qualificato allo sviluppo del territorio.
La tendenza delle forme organizzative delle imprese mostra un aumento delle società di capitale e una diminuzione delle imprese individuali. Tuttavia, il comparto dell’artigianato, dopo anni di crisi, sta lentamente riprendendo quota, diventando di nuovo un riferimento economico e occupazionale nella provincia.