RESEZIONE LAPARASCOPICA DEL COLON L’ALTA CHRIRURGIA ANCHE DA NOI

 Se c’è un problema di comunicazione che possa servire ad informare la gente della possibilità di evitare i famosi viaggi della speranza per accedere a strutture ospedaliere del Nord per alcuni interventi di alta chirurgia o per altro, non è colpa solo dei giornalisti ma sicuramente di chi le cose, anche positive, se le tiene per se magari pensando anche alle possibili critiche di autorefenzialità. Nessun rimprovero ovviamente ma il far sapere alcune informazioni per fare orientare l’utenza di queste “sperdute e desolate langhe”  periferiche sulle occasioni che anche da noi si possono avere per curarsi bene, ci sembra un dovere di tutti: amministratori, operatori sanitari, direttori di strutture sanitarie e così via. Il dover apprendere qualche notizia ad esempio su un intervento di resezione laparoscopica dell’intestino colon retto (con tre buchini e 2 giorni di degenza anziché 15) a una paziente all’ospedale Civile di Ragusa, dovrebbe essere compito della struttura e non da amici della paziente. Capiamo la reticenza del primario o dell’aiuto prof. Vincenzo Antonacci e la sua equipe che hanno effettuato l’intervento, ma pur non trattandosi di un intervento in prima mondiale e tutto sommato di routine dicono loro!) non debba essere resa nota nella giusta dimensione e forma per far sapere almeno che qualche (o molti) intervento di alta chirurgia è possibile fare anche a Ragusa: nessun rimprovero ovviamente ma l’invito a far sapere alla gente che anche da noi qualche eccellenza si può trovare. Il prof. Antonacci pensa che sia la stessa cosa per la paziente e per la famiglia restare in ospedale due giorni o quindici giorni? O che la ferita di un intervento in laparoscopia sia la stressa cosa di una ferita “normale” di qualche decina di centimetri? Crediamo di no! Ed allora secondo noi è necessario creare un filo diretto tra strutture sanitarie e stampa: l’Asp ha un valente e correttissimo addetto stampa che fa il suo lavoro con grande impegno e professionalità: utilizziamolo sempre anche per le notizie “buone”.

 

Franco Portelli.