Revocata, dalla maggioranza del Consiglio comunale di Vittoria, la nomina di Alfredo Vinciguerra a presidente del Consiglio comunale di VIttoria. Ieri sera la bagarre in aula tra la possibilità di non ammettere il punto fino a quando lo stesso Vinciguerra, da presidente in carica, ha spiegato che si poteva procedere alla votazione della delibera ancorché, lui, come gli altri dell'opposizione, erano dell'idea che non vi fossero i presupposti giuridici. Molto probabilmente, se non certamente, si farà infatti ricorso al Tar. La maggioranza ha provveduto a revocare la nomina contestata e poi ha dato l'immediata esecutività. Anche su questo aspetto c'è stata bagarre in quanto il consigliere d'opposizione Valeria Zorzi ha spiegato che era necessaria la maggioranza dei consiglieri eletti e non la maggioranza dei presenti. Il segretario generale ha invece detto che bastava la maggioranza dei presenti. Si è andati così alla votazione anche per l'immediata esecutività della revoca e questo potrebbe rappresentare un ulteriore appiglio per il probabile ricorso al Tar da parte di Vinciguerra. Adesso tocca alla maggioranza indicare un nome su cui convergere. Dovrebbe essere quello di Concetta FIore anche se, come avvenuto nella prima votazione, potrebbero esserci ancora delle divisioni.
Vinciguerra sui propri social, dopo la revoca, ci ha scherzato un po': "AAA Ex presidente del Consiglio offresi. Usato poco. Disponibile per matrimoni (altrui) cresime, riunioni di condominio, discussioni varie. Astenersi Segretari Comunali",
Ma poi ha espresso il suo serio giudizio politico: "Scherzi a parte, la situazione è grave. Ieri la maggioranza ha votato un atto palesemente illegittimo, minacciando di bloccare ancora i lavori d’aula qualora non l’avessi ammesso all’ordine del giorno. Un ricatto in piena regola, per il quale la Città avrebbe pagato a caro prezzo. Dopo la tanto agognata votazione pensavamo che si potesse finalmente procedere con l’elezione del nuovo Presidente e con la costituzione delle Commissioni. E invece no. Ancora un’altra richiesta di rinvio, per consentire al Segretario Generale di chiarire dei dubbi (?) su una votazione gia effettuata e proclamata. Siamo alla totale mortificazione del diritto e del buon senso, ad opera di gente allo sbando, coadiuvata da gente allo sbando. Fateci e fatevi un favore, dimettetevi in massa e lasciateci lavorare".
Intanto si registrano vari commenti politici. Per Andrea La Rosa della Lega, ci si attendeva una maggioranza più pronta "in grado di ritrovare le ragioni dell’unità, rispetto anche alle posizioni che le opposizioni hanno fatto emergere. E’ da apprezzare il passo indietro delle minoranze, per una questione di responsabilità politica e per non congelare completamente i lavori del civico consesso – continua La Rosa – ma ora è la maggioranza che dovrà dare prova della propria compattezza, cosa che, almeno finora, non è accaduto. E’ da registrare positivamente la ripresa del dialogo, il fatto che i toni si siano abbassati, così come da noi richiesto qualche giorno fa. E, adesso, attendiamo che il Consiglio comunale di Vittoria possa tornare a operare nel pieno delle proprie funzioni”.
Per il consigliere leghista Biagio Pelligra: “La scelta attuata dal presidente del Consiglio comunale di Vittoria, Alfredo Vinciguerra, è stata condivisa anche dal nostro gruppo politico. Una scelta che riteniamo di responsabilità rispetto alla votazione di un atto, l’annullamento in autotutela, dinanzi a cui la maggioranza, adesso, si assumerà le responsabilità personali e politiche di fronte alla città”.