Come è noto, il museo civico “1885-1960 – L’Italia in Africa” era stato chiuso per mancanza di personale. Almeno questa era stata la giustificazione. A suo tempo, il sindaco Piccitto in una intervista aveva detto che avrebbe posto in atto una serie di strategie per far sì che il circuito museale e quindi anche il museo civico avesse la giusta collocazione. Leggo che si stanno muovendo in varie direzioni, ma riguardo a questo, tra l’altro molto visitato, (lo si evince dalle firme lasciate dai visitatori) è stato semplicemente chiuso e viene aperto solo a richiesta.
Il direttore, geometra Mario Nobile, che tra l’altro ha dato in comodato d’uso gratuito i reperti che si trovano nel museo, ha chiesto e proposto più volte delle soluzioni, ma per qualche ragione che non ho potuto appurare in quanto non ho avuto modo di parlare personalmente con l’assessore alla cultura, né col sindaco, non conosco le ragioni di tanta trascuratezza.
Fuor di polemica, il geometra Nobile, ha proposto di sostituire il personale (sempre senza oneri per la città), ed aprire lui stesso il museo. Gli è stato accordato il permesso. Il museo sarà di nuovo agibile ai visitatori con una guida fantastica che conosce bene la storia e i vari pezzi esposti.
Mi auguro, come sembra nelle intenzioni dell’Amministrazione e del sindaco Piccitto che si trovi la soluzione ottimale e in tempi relativamente brevi.
Purtroppo anche nel resto dell’Italia, ricca di bellezze artistiche cui si potrebbe vivere praticamente di rendita, pare che la cultura sia una parola sconosciuta a chi dovrebbe invece promuovere (questa frecciata è diretta al ministro, ovviamente) e si chiudono musei e si trascurano palazzi da ristrutturare. In qualsiasi altro Stato che avesse un quarto di quanto abbiamo noi, sarebbe a posto. E per tacer delle nostre eccellenze.
Molto altro ci sarebbe da dire e commentare. Prendiamo questo piccolo dono natalizio come precursore di altre promozioni culturali serie.
Con questo auguro un Buon 2016 a tutti i lettori.