La seconda tranche del rimborso dei contributi in conto interesse riferiti agli anni 2003, 2004 e 2005 non arriverà a 380 imprese. Perché queste ultime, nel frattempo, sono state costrette a chiudere i battenti. Non ce l’hanno fatta a sopravvivere, ad attendere somme che, soltanto ora, la Regione ha messo nella disponibilità della cooperativa di garanzia fidi che, a suo tempo, aveva istruito le relative pratiche. E’ l’amara constatazione fatta, questa mattina, in conferenza stampa dal presidente di Commerfidi Ragusa, Salvatore Guastella, che ha dipinto un quadro a tinte fosche. “L’acqua ha ormai superato la gola – ha detto – e se non ci sarà un aiuto concreto, finiremo tutti annegati”. Un grido d’allarme che si ritrova anche nelle procedure per il rimborso conto interessi alle imprese consorziate riferite all’annualità 2008. “In questo caso – ha aggiunto Guastella – i tempi sono stati ridotti rispetto ai precedenti, sebbene siano passati comunque quattro anni, ma è stata “trovata” un’altra soluzione per penalizzare le imprese: ridurre il contributo dal 60 al 27%, cioè meno della metà. Ma di quale sostegno alle imprese parlano i nostri governanti? Così si accelera ancora di più la loro dipartita. E come se non bastasse, per rimborsare le 2.500 imprese che ne hanno diritto, ci sono stati concessi appena sessanta giorni per acquisire le relative documentazioni. Un altro elemento di svantaggio”. Sono stati i tecnici, il direttore generale Commerfidi, Giuseppe Traina, e il direttore commerciale, Andrea Nicastro, ad illustrare il quadro di riferimento. In base alla legge regionale 11/2005, Commerfidi Ragusa ha partecipato al bando rimborsi interessi 290/09 dell’assessorato regionale dell’Economia inerente l’anno 2008. Su 3.475 linee di credito presentate per la richiesta, sono state riconosciute finanziabili 2.686 linee di credito. Il contributo riconosciuto dalla Regione sarà di euro 1.206.907,93 pari al 27% di conto interessi anziché il 60% così come, in precedenza, era stato riportato nel bando. “A questo punto – ha aggiunto il presidente Guastella – considerato che il quadro complessivo non si modifica, non ci resta altro da fare se non iniziare a programmare, a partire dalle prossime settimane, una stagione di lotta a Palermo. Organizzeremo, se il caso con gli altri confidi che si riconoscono nella nostra posizione, una serie di presidi per sbloccare la situazione legata alle previsioni della Finanziaria regionale che non hanno contemplato fondi per la patrimonializzazione dei consorzi fidi. Inoltre, i confidi 107, tra cui anche il nostro, dopo una riunione tenuta nei giorni scorsi, hanno deciso che, se non ci saranno segnali in questa direzione, impugneranno la convenzione con la Regione”. Un altro accorato appello è stato lanciato da Guastella con riferimento alla chiusura del credito da parte degli istituti bancari. “I rubinetti per le imprese – ha rimarcato Guastella – sono sempre e costantemente chiusi. In un momento di gravissima difficoltà come quello attuale, in cui ci sarebbe bisogno di una reale inversione di rotta, l’unica cosa che si riesce a fare è impedire alle imprese di crescere, di investire sul proprio futuro. Si sta decretando, in questo modo, la fine del nerbo portante dell’economia territoriale”. Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato anche il vicepresidente di Commerfidi Ragusa, Gianni Di Grandi, il vicepresidente provinciale Confcommercio, Enzo Buscemi, e il direttore provinciale Confcommercio, Emanuele Brugaletta.