Finalmente riprende, e con i doverosi interventi correttivi, il procedimento di istituzione del Parco degli Iblei e costituzione del relativo Ente Parco.
L’amministrazione comunale di Ragusa accoglie quelle che erano state le osservazioni proposte sin dal 2010, dai consiglieri provinciali del Partito Democratico, insieme ai rappresentati dell’opposizione (Giovanni Iacono, Giuseppe Mustile, Rosario Burgio), avverso la ristrettissima individuazione delle aree del territorio comunale da inserire in quelle destinate a Parco, per altro sparse a macchie di leopardo sul territorio (da cui la dizione chiaramente spregiativa di “Parcheggio degli Iblei”), con la gravissima esclusione di tutto il sistema della Cave dell’Altopiano Ibleo e la vallata del Fiume Irminio, che sono i contesti naturalistici che hanno fatto da sfondo alla dichiarazione di patrimonio dell’UNESCO del Barocco della Val di Noto.
In tal modo si restituisce al Comune stesso il doveroso ruolo di Comune Capofila del costituendo Ente Parco, quale unico comune capoluogo e con il maggior numero di abitanti, escluso da tale invece dalla poco lungimirante scelta di ridurre al massimo le aree da inserire nel Parco.
Infatti trattandosi di Parco Nazionale e non Regionale, il ruolo di Presidente dell’Ente Parco non dipende da nomina regionale o ministeriale, ma deve essere svolto da uno dei Sindaci dei comuni i cui territori ricadono nel Parco: pertanto essendo il Comune di Ragusa quello più popoloso ed avendo finalmente scelto di inserire una buona parte del suo territorio nel Parco, è naturalmente e necessariamente destinato a guidare il procedimento di costituzione del Parco e dell’ente di gestione.
Ed anche in tal caso la scelta di ampliamento si rivela corretta poiché proprio l’Ente Parco è chiamato a sua volta a predisporre il regolamento prescrittivo delle zone incluse nel Parco, di tal che sarà compito del Comune di Ragusa guidare tale procedimento, finalizzato a disciplinare le attività compatibili con i valori ambientali del Parco, specie quelle agricole e zootecniche da sempre presenti nell’altipiano del nostro territorio.
Poiché sia la governance che i regolamenti d’uso sono affidati alla scelta dei singoli territori e comuni ricompresi nel Parco, ancora più incomprensibile si rivela la scelta, operata nel 2010 dagli amministratori dell’epoca della Provincia e del Comune di Ragusa, di ridurre al minimo il territorio ricompreso nella perimetrazione, a tutto vantaggio della Provincia di Siracusa e del Comune di Palazzolo Acreide, che risultavano essere in tal modo quelle con maggiore territorio destinato a Parco in rapporto al numero di abitanti.
Per altro, a differenza di quanto ritenuto da altri, l’inserimento di territori nel Parco costituisce volano di sviluppo per la priorità acquisita in sede di erogazione di fondi europei e per il riconoscimento di marchi di qualità alla produzione agro-alimenare.
La Federazione Provinciale del Partito Democratico auspica quindi la più celere approvazione della nuova perimetrazione da parte del Consiglio Comunale di Ragusa.