Al grido di «Noi non ci stiamo, l’avete fatta grossa» scuole, associazioni, famiglie e studenti disabili, cittadini, si sono riuniti a Ragusa per chiedere che venga rispettato il diritto all’istruzione. Un fiume di studenti, come non si vedeva da tempo, associazioni, genitori, alcuni rappresentanti della politica e delle istituzioni, ha preso parte, questa mattina, alla manifestazione in favore degli studenti disabili della provincia di Ragusa. Dopo un primo momento in piazza Libertà il corteo ha proseguito fino alla Prefettura di Ragusa, ma si è fermato nella piazza antistante le Poste per evitare problemi anche alla viabilità. Una ferita che si apre nella società e torna a fare male di tanto in tanto, tutte le volte che per questi studenti viene chiusa la porta della scuola, dell’istruzione. Un dolore immenso per le famiglie che si trovano sempre più sole nelle difficoltà, già troppe, della loro quotidianità. Problemi economici di un Paese che pesano gravemente su uno dei diritti fondamentali: lo studio. «Non bastano le parole -dice una madre- bisogna che chi può prenda le giuste decisioni. Non mi permetto di dire, o ipotizzare, dove o cosa si debba tagliare ma credo che questo sia un punto di non ritorno, se i nostri figli non possono andare a scuola è un problema che ci tocca tutti da vicino. Con le conseguenze che ne derivano, la risposta è proprio nella presenza degli studenti in questa piazza, la dimostrazione che lo studio serve a formare cittadini consapevoli che riescono a comprendere quali sono le cose importanti della vita. Per questo lo Stato non deve permettere che sia la scuola a pagare il prezzo più alto». Come reso noto da alcuni degli organizzatori che hanno partecipato in delegazione all’incontro con il prefetto Librizzi, domani lo stesso prefetto incontrerà il Commissario straordinario Cartabellotta. Mercoledì mattina, i commissari delle ex province siciliane incontreranno a Palermo l’assessore alle Finanze, Baccei. Immediatamente dopo l’incontro il prefetto chiederà, secondo quanto riportato dalla delegazione, le risultanze di questo incontro al Commissario Cartabellotta. Le associazioni hanno chiesto: «Che i servizi riprendano il più presto possibile, che non ci siano più interruzioni e finiscano l’ultimo giorno di scuola, né un giorno prima né uno dopo, che ci sia un impegno con l’approvazione della nuova legge sui Liberi Consorzi e venga inserita la stabilizzazione dei servizi per i disabili». All’incontro con il prefetto hanno partecipato rappresentanti di tutte le realtà civili, la Curia, gli operatori, le mamme, la scuola, i docenti, gli studenti, le associazioni. Il segretario generale della Cgil, Giovanni Avola ha affermato: «Mi sono permesso di sottolineare a S.E. il prefetto di chiarire domani, nell’incontro che avrà alle 12 con Cartabellotta, (alle 13 ci incontreremo anche noi con Cartabellotta) che, ove mercoledì mattina non ci dovesse essere un provvedimento ponte che garantisca ininterrottamente il servizio da qui a giugno (perché poi ci dovrebbe essere la legge sui Liberi Consorzi all’interno della quale è già previsto da un emendamento la voce ‘disabilità’ e, quindi, problemi non ne avremo più) l’organizzazione di questa provincia non garantisce su questioni che riguardano l’ordine pubblico. Abbiamo appreso, infatti, da alcuni pezzi della società che non intendono garantire. Siccome l’ordine pubblico è un problema che riguarda noi tutti, io credo che il prefetto, e non dubitiamo di questo, rappresenterà questa questione e, siamo convinti che nella mattinata di mercoledì a Palermo troveranno la soluzione. È chiaro, come hanno detto loro, che nel pomeriggio di mercoledì, assieme ad una delegazione faremo il punto. Potete stare tranquilli: siamo tutti qui e uniti, non demorderemo e porteremo anche stavolta il risultato a casa perché la battaglia che stiamo facendo è una battaglia di civiltà e per la cittadinanza».