Martedì 21 gennaio, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa darà il benvenuto a tre studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Libera Università degli Studi “Kore” di Enna, segnando il ritorno, dopo circa 15 anni, di un ospedale del capoluogo come punto di riferimento per la formazione medica. Gli studenti inizieranno il […]
Riuscita serata multiculturale a Comiso. Artisti di più continenti insieme. FOTO GALLERY
11 Set 2022 18:32
Ad introdurre la manifestazione sono stati la sindaco, Maria Rita Schembari e l’assessore Dante Di Trapani, il già citato Zouhair Amor, il vicario foraneo, don Gino Alessi, la direttrice dell’Ufficio diocesano Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, Francesca Cabibbo. Tutti hanno l'accento sulla bellezza della convivenza pacifica, che è arricchimento per ogni cultura grazie allo scambio e al principio della reciprocità. Comiso, in particolare, è stata tradizionalmente terra di accoglienza nei confronti di tutti coloro che qui decidono di vivere nel rispetto delle regole comuni, trovando per sé e per i propri figli occasione di lavoro, formazione e promozione sociale.
Il vicario don Gino Alessi ha portato il saluto di Sua Eccellenza il vescovo Giuseppe La Placa, lieto di aver patrocinato l’evento di promozione della conoscenza della cultura e dell’arte delle terre da cui provengono molti nostri concittadini, nei confronti dei quali tanto le istituzioni civili quanto la Diocesi mettono in campo ogni sforzo in termini di accoglienza e di sostegno.
"Vedere tanti giovani cantare all'unisono e ballare alle note delle sonorità di una musica diversa da quella che normalmente ascoltiamo è stato spettacolo nello spettacolo, hanno dichiarato il sindaco e l'assessore Di Trapani. Molti di loro erano visibilmente commossi mentre ripetevano i versi di canti di nostalgia, in cui rivolgendosi alle stelle un giovane confessa la sua tristezza o il suo strazio per la lontananza dalla casa o dalla mamma – come ci andava amorevolmente traducendo Kouloud Zidi, giovane e bravissima mediatrice culturale e linguistica. Non potevamo non riandare con la memoria ai tanti canti popolari e d'autore che, soprattutto nella tradizione meridionale, esprimevano lo stesso strazio e la medesima nostalgia per la terra e la mamma lontane ".
La serata si è conclusa con un momento di festa collettivo sul palco, con la presenza di giovani e bambini e con il canto condiviso dei due inni nazionali, italiano e tunisino.
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