Ad introdurre la manifestazione sono stati la sindaco, Maria Rita Schembari e l’assessore Dante Di Trapani, il già citato Zouhair Amor, il vicario foraneo, don Gino Alessi, la direttrice dell’Ufficio diocesano Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, Francesca Cabibbo. Tutti hanno l'accento sulla bellezza della convivenza pacifica, che è arricchimento per ogni cultura grazie allo scambio e al principio della reciprocità. Comiso, in particolare, è stata tradizionalmente terra di accoglienza nei confronti di tutti coloro che qui decidono di vivere nel rispetto delle regole comuni, trovando per sé e per i propri figli occasione di lavoro, formazione e promozione sociale.
Il vicario don Gino Alessi ha portato il saluto di Sua Eccellenza il vescovo Giuseppe La Placa, lieto di aver patrocinato l’evento di promozione della conoscenza della cultura e dell’arte delle terre da cui provengono molti nostri concittadini, nei confronti dei quali tanto le istituzioni civili quanto la Diocesi mettono in campo ogni sforzo in termini di accoglienza e di sostegno.
"Vedere tanti giovani cantare all'unisono e ballare alle note delle sonorità di una musica diversa da quella che normalmente ascoltiamo è stato spettacolo nello spettacolo, hanno dichiarato il sindaco e l'assessore Di Trapani. Molti di loro erano visibilmente commossi mentre ripetevano i versi di canti di nostalgia, in cui rivolgendosi alle stelle un giovane confessa la sua tristezza o il suo strazio per la lontananza dalla casa o dalla mamma – come ci andava amorevolmente traducendo Kouloud Zidi, giovane e bravissima mediatrice culturale e linguistica. Non potevamo non riandare con la memoria ai tanti canti popolari e d'autore che, soprattutto nella tradizione meridionale, esprimevano lo stesso strazio e la medesima nostalgia per la terra e la mamma lontane ".
La serata si è conclusa con un momento di festa collettivo sul palco, con la presenza di giovani e bambini e con il canto condiviso dei due inni nazionali, italiano e tunisino.