Rocco Siffredi, il re del porno italiano, ha deciso di cambiare vita, almeno per una sera, diventando una drag queen nel programma televisivo “Non sono una signora”, condotto su Raidue da Alba Parietti. L’esperienza è stata sicuramente insolita per l’attore e regista, che di solito si esibisce in performance più “esplicite”, ma ha dimostrato grande coraggio e versatilità nel mettersi in gioco in un contesto completamente diverso.
La partecipazione di Siffredi al programma ha suscitato grande curiosità e interesse, anche perché il suo personaggio è lontano anni luce dalle drag queen, che di solito si esibiscono in spettacoli di cabaret e musica. Tuttavia, Siffredi ha dimostrato di possedere una grande capacità di adattamento e di saper affrontare le sfide con umorismo e autoironia.
La sua esperienza nel programma televisivo è stata sicuramente un’occasione per mettersi alla prova e sperimentare nuove forme di espressione artistica, ma anche per evidenziare le differenze tra il suo personaggio di Rocco Siffredi e quello della drag queen. Mentre il primo è noto per le sue performance nel mondo del porno, la seconda è invece un’icona della comunità LGBT+, che si esibisce in spettacoli di cabaret e di musica, spesso con un forte messaggio politico.
Adeguandosi alle regole del gioco, ha scelto uno pseudonimo (Eva Lungherja) e ha sfilato al cospetto di una giuria d’eccezione composta dalle Drag professioniste Vanessa Van Cartier (Drag Race Holland), Maruska Starr (All together now) ed Elektra Bionic (Drag Race Italia), oltre che di Cristina D’Avena, Filippo Magnini, Mara Maionchi e Sabrina Salerno.
Nonostante sia stato eliminato già nel corso della prima manche, Siffredi ha lasciato un segno e ha colto l’occasione per lanciare un importante messaggio di inclusione. Durante i filmati che hanno ripreso il processo di preparazione al ruolo, ha detto: “Siamo purtroppo tutti pressati da una paura, la paura del ragazzo che non è come ci hanno insegnato tutti. Ci hanno insegnato che si nasce e bisogna amare le donne e solo le donne da maschi, e il contrario per le donne. Ecco, tutto ciò ha creato tanto dolore, tanti problemi, e questo è quello che vorrei insegnare ai miei ragazzi. Vedere il loro padre così secondo me li ho toccati, ho toccato un tasto secondo me che non si aspettavano. Ebbene, mi piace. Non devono aver paura di esporsi e fare quello che pare a loro, non agli altri”.
Nonostante la sua partecipazione al programma sia stata breve, Siffredi ha dimostrato di avere una grande apertura mentale e di essere disposto a mettersi in gioco in nuove esperienze. La sua eliminazione dal programma ha dimostrato che, anche se non è una drag queen di professione, ha saputo comunque lasciare il segno e mettersi in mostra con il suo carattere unico e la sua personalità forte.
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