“Il grave stato in cui versa la zootecnia ragusana non viene aiutato dalla complessa situazione che si registra in seno all’Aras, l’Associazione degli allevatori di Sicilia, la cui gestione commissariale determina pesanti ricadute anche sulla nostra realtà provinciale”. A dichiararlo il segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, secondo cui è arrivato il momento di fare chiarezza rispetto a quanto sta accadendo con particolare riferimento alla sede di Ragusa. “Ci confrontiamo con le imprese che sono a rischio insolvenza – spiega Romeo – con i dipendenti che non percepiscono stipendi da quattro mesi, con una inagibilità nei rapporti tra vertici e personale molto probabilmente dovuta ad una gestione commissariale che, in barba a tutte le regole, si sta prolungando oltre il dovuto. Come se non bastasse, registriamo, anche in questo campo, un’assenza della politica che, di fatto, determina, per quanto riguarda l’Aras, i peggiori effetti proprio sul nostro territorio provinciale. Non siamo più disponibili ad attendere oltre”. Ecco perché il segretario dell’Ust Cisl Ragusa chiede di “ristabilire l’ordinaria amministrazione, attraverso la ricostituzione degli organismi provinciali e, di conseguenza, di quelli regionali, dando piena prospettiva, nell’area iblea, ai 25 nuclei familiari che sono stati investiti, giocoforza, dalla questione. Auspichiamo – aggiunge – che tutto ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro il mese, non dimenticando che il 25 luglio è stata indetta l’assemblea degli allevatori del consorzio di cui è commissario Alessandro Chiarelli. Speriamo che, proprio in quella occasione, si possa avere, sulle attuali problematiche, un confronto chiarificatore con lo stesso Chiarelli. Nel contempo, invitiamo, ancora una volta, la nostra deputazione regionale e nazionale ad affrontare di petto una questione che fa registrare specifici risvolti anche per la nostra economia locale”.