Rubata una statuina artigianale della Natività in mostra a Chiaramonte

Un furto a cui è veramente difficile dare un significato. Durante la mostra d’arte presepiale di Chiaramonte Gulfi, una statuina della Natività, opera dell’artista Alberto Rutella, è stata rubata. Non si tratta di un Caravaggio, certo, ma il valore simbolico di quell’opera è profondo: un dono per la comunità, un richiamo alla bellezza e alla spiritualità, ora egoisticamente sottratto. La mostra, organizzata dall’associazione “L’Arco” è stata allestita nei locali del museo d’arte sacra ed è stata visitabile in questi giorni a titolo gratuito.

Il gesto e il suo significato

Rubare una rappresentazione sacra, simbolo di speranza e rinascita, va oltre il danno materiale. È un atto che colpisce il cuore delle iniziative culturali e comunitarie, che si fondano sulla condivisione e sulla partecipazione. Questo furto non ruba solo un oggetto, ma mina l’essenza stessa di ciò che il presepe rappresenta: l’unione, la tradizione, la celebrazione del sacro.

Una ferita, ma non la fine

L’Associazione presepistica ha già sostituito la statuina, mostrando resilienza e determinazione, ma la ferita rimane. Rimane l’amarezza di chi crede nella cultura come bene comune, nella bellezza come patrimonio da condividere e non da sottrarre. Tuttavia, non sarà un gesto meschino a spegnere la luce di questa mostra, che continua a regalare emozioni e significato a chi la visita.

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