La sezione di Ragusa del Club Alpino Italiano organizza per sabato 24 e domenica 25 marzo un’escursione ad Antinnamare, in collaborazione col CAI di Siracusa e di Messina. La partenza da Ragusa verso Messina è prevista nel primo pomeriggio, dove viene dedicato ampio spazio alla visita di Capo Peloro e dei laghi Ganzirri; nella serata si effettuerà una passeggiata culturale nel centro storico della città, per visitare l’area monumentale più significativa e che riveste una primaria importanza architettonica.
Domenica mattina ci si avvia verso la zona di partenza per l’escursione in direzione del monte Dinnamare, alto 1130 metri e che si trova a sud della città peloritana; il nome è caratterizzato dalla visuale a lungo raggio dei mari Ionio e Tirreno.
Anticamente il monte da raggiungere si chiamava Nettunio, ma anche Calcidio, termine ricollegabile ai primi abitanti di Messina che erano coloni Calcidesi, provenienti dalla Grecia centrale fondarono Messina nel 728 a. C.; sicuramente la vetta del monte è stata storicamente usata come punto strategico militare e base di osservazione del vasto territorio circostante. Secondo lo scrittore latino Solino, vissuto nel terzo secolo dopo l’era cristiana, sulla cima del monte sorgeva una torre di avvistamento per il controllo del mare e dei movimenti terrestri di eventuali nemici.
In epoca bizantina sulla cima del monte, gli abitanti delle zone limitrofe, costruirono una chiesetta, tuttora esistente ed è anche meta di turisti e di escursionisti.
Attorno al monte Antinnamare si ergono delle colline con pendii moderati che si prestano alle coltivazioni più svariate, mentre la sua cima si presenta rocciosa e arida, ed è ricoperta da una tipica vegetazione delle zone rocciose di montagna.
Lo spettacolare panorama che la cima del monte offre, permette di vedere a est lo Stretto di Messina, con i litorali messinesi da un lato e quello reggino dal lato opposto con tanti paesini dislocati; lo spettacolo si completa con la visuale dell’Appennino Calabro, del quale il massiccio dell’Aspromonte assume una posizione imponente.
Se si volge lo sguardo a ovest, colpisce subito la vista di Capo Milazzo, il promontorio di Tindari, e la catena dell’Appennino Siculo; sullo sfondo a nord-ovest lo scenario delle isole Eolie disseminate nelle acque del mar Tirreno, completano l’emozionante visuale.
Il percorso che si presenta di medie difficoltà, con circa 500 metri di dislivello in salita e avente una lunghezza di circa 12 chilometri, si snoda lungo sentieri tracciati e vecchie strade sterrate; si raccomanda di calzare scarpe da trekking, e portare nello zaino tutto l’occorrente per un’escursione che impegna l’intera giornata.