La Sagra dell’uva più forte del maltempo. E pazienza che, a causa di un violento quanto fuggevole acquazzone, i Camaleonti non abbiano potuto suonare. Ma l’affetto dei visitatori è rimasto comunque immutato. Quindicimila presenze soltanto nella giornata di ieri. Quasi venticinquemila in tutto il fine settimana. La “Sagra dell’uva” non ha battuto il traguardo tagliato lo scorso anno a causa delle mutate condizioni atmosferiche nonostante nel pomeriggio tutto filasse liscio. Ma un fiume di gente si è comunque riversato nelle strutture del mercato ortofrutticolo dove sono stati allestiti, come accade ormai da qualche anno, gli stand. L’edizione numero trenta ha continuato a consacrare questa manifestazione come la più partecipata dell’intera stagione estiva sul territorio chiaramontano. Una formula che piace, e parecchio, perché contrassegnata da una sana genuinità e da una capacità organizzativa senza pari, quella messa in campo dall’Associazione giovanile Roccazzo, che, grazie al connubio tra tradizione e sapori, riesce a catturare un numero notevole di visitatori. Dai giovani ai meno giovani, dai cultori del gusto a coloro che cercano prodotti cui non fa difetto l’originalità nella preparazione. Insomma, un’alchimia speciale che non a caso riesce ad attirare presenze da ogni dove. “Il tempo non ci ha aiutato, a un certo punto – affermano gli organizzatori – tanto è vero che, nonostante fossimo già pronti per il concerto, gli artisti non si sono potuti esibire a causa di una improvvisa pioggia. Si è comunque registrato lo stesso un vero e proprio bagno di folla che ha premiato la nostra fatica. La location del mercato ortofrutticolo ci ha consentito, anche stavolta, di potere puntare su una sistemazione più articolata degli stand della degustazione, su una maggiore disponibilità di parcheggio (sono circa ottomila le auto che abbiamo ospitato soltanto ieri) oltre alla presenza di numerosi venditori ambulanti che hanno reso ancora più frizzante le varie iniziative che hanno fatto da corollario alla sagra. E’ stata un’altra edizione di ampio respiro. Dalle 17 di ieri e sino a mezzanotte un moto perpetuo, a parte il momento in cui ha piovuto, per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti tipici della montagna, a cominciare dalle tradizionali cudduredde”. Ad intervenire, ieri, il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, che, assieme ai componenti della squadra assessoriale, ha fatto gli onori di casa. Tra gli ospiti anche il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia. L’Associazione giovanile Roccazzo ha poi rivolto speciali ringraziamenti, per il sostegno ricevuto, oltre all’Amministrazione comunale, in particolare al sindaco, alla Bapr e alla Banca di credito cooperativo dei Castelli e degli Iblei di Chiaramonte e a tutti gli sponsor che a vario titolo hanno fornito il proprio supporto alla riuscita della sagra. Inoltre, uno speciale ringraziamento è stato indirizzato dagli organizzatori alle forze dell’ordine, in particolare ai carabinieri della locale Stazione, oltre alla polizia municipale e alla Protezione civile, e a tutti coloro che hanno fatto sì che la kermesse potesse fare breccia nel cuore dei visitatori nel migliore dei modi. Ancora una volta, a farla da padrone la degustazione dei sapori classici della vendemmia, con quasi novemila litri di mosto utilizzati per la preparazione di mostata e “cudduredde”, per non parlare delle centinaia di chili di salsiccia e di frittelle che sono andati via come se nulla fosse tra l’apprezzamento generale. Grande attenzione, inoltre, riservata all’uva, messa a disposizione dei visitatori nelle differenti varietà, a cominciare dalla specialità Italia, la regina della tavola. Alla fine l’arrivederci al prossimo anno, con l’edizione numero 31.