Domenica alle ore 22.30 giungeva una richiesta di soccorso al 113 da parte di un uomo che risiede al Lungomare Bisani tra le località Gesuiti e Santa Barbara. Il cittadino riferiva di aver notato una giovane donna che parlava al telefono e che improvvisamente lasciava tutto sugli scogli e si gettava in mare scomparendo immediatamente tra le onde. L’uomo preoccupato per quanto stesse accadendo si avvicinava sugli scogli per vedere dove fosse la donna, ma senza avere alcun esito. Dopo qualche minuto, dopo aver ripetutamente chiamato la ragazza, non vedendola ritornare a riva e considerate le condizioni del mare che era molto mosso, avvisava il 113.
La sala operativa del 113 attivava subito la macchina dei soccorsi, coordinando l’arrivo di 4 volanti automontate, del personale in bicicletta, della squadra nautica della Polizia di Stato ed inoltre 115, 118, Polizia Municipale e personale del Servizio di Salvataggio della Protezione Civile.
Sul posto veniva rivenuta la borsa della ragazza ed il telefono cellulare dove era possibile leggere dei messaggi che facevano temere per la sua incolumità e che la stesse potesse aver compiuto un insano gesto.
Le ricerche coordinate sul posto direttamente dal Dirigente dell’U.P.G. e S.P., Commissario Capo Ciavola Antonino, vedevano coinvolto personale a terra, che perlustrava con i fari portatili in dotazione la scogliera, dal punto in cui si era gettata la donna, fino al Porto Turistico luogo in cui la corrente presumibilmente poteva averla spinta.
Personale della Squadra Nautica, invece, perlustrava il tratto di mare interessato e valutava le condizioni di corrente e del mare mosso, così da stimare il probabile punto di rinvenimento e la sala operativa coordinava l’arrivo del personale degli altri enti coinvolti, facendo chiudere al traffico il lungomare e renderlo accessibile solo ai mezzi di soccorso.
Alle ore 23.20 circa giungevano sul posto gli uomini dei Vigili del Fuoco, ai quali veniva richiesto di installare le fotocellule elettriche in un punto che permettesse di poter illuminare la zona interessata alle ricerche. Durante l’esame del tratto di mare interessato, le ricerche da parte degli uomini della Polizia di Stato e di tutti gli enti coinvolti non venivano mai interrotte in quanto si era consapevoli che ogni secondo in più in mare con quelle condizioni meteo poteva risultare fatale per la giovane donna.
Scandagliando il tratto di mare con i fari in dotazione, gli operatori della Polizia di Stato intravedevano il capo di una persona a distanza di circa 150 metri da riva. Facendo luce sul punto in questione, aiutati dalle centinaia di persone presenti che confermavano il sospetto che si trattasse della ragazza, consapevoli che ogni istante era prezioso, uno degli uomini della Squadra Volanti della Polizia di Stato si tuffava in mare e raggiungeva a nuoto la donna; in prossimità della pericolante, la stessa scompariva tra le onde per poi riemergere cosa che faceva presumere fosse incosciente, ma diversamente, appena raggiunta, la ragazza A.E. di 26 anni ragusana, impiegata presso un’azienda di Milano ed al momento in ferie qui in terra natia, riferiva di sentirsi debole e che aveva tanto freddo e che non riusciva più a stare a galla.
La donna veniva trascinata a riva dal soccorritore tra gli applausi ed il compiacimento di centinai di persone che erano rimaste con il fiato sospeso per ore, ma le condizioni del mare non permettevano un recupero via terra in quanto le onde avrebbero spinto entrambi sugli scogli, pertanto veniva predisposto il recupero via mare e l’invio presso il Porto Turistico di Marina di Ragusa.
La donna veniva, quindi, trascinata a distanza di sicurezza dagli scogli a bordo della Papa Sierra 1229 (Squadra Nautica della Polizia di Stato) con il prezioso ausilio del personale della Squadra di Salvataggio della Protezione Civile per il recupero quanto più veloce possibile, visto lo stato di ipotermia. A bordo la ragazza veniva asciugata e coperta dall’equipaggio della Squadra Volanti 113 e velocemente veniva raggiunto il suddetto porto; lì veniva affidata alle cure mediche del 118 così come il soccorritore rimasto lievemente ferito durante le operazioni di salvataggio.
La ragazza è stata tratta in salvo senza riportare danni fisici; dopo gli accertamenti di rito, la stessa è stata dimessa ed affidata al padre grato verso i soccorritori.
Non può che essere sottolineato l’apporto fondamentale alla riuscita del salvataggio della giovane donna, ovvero quello fornito dal cittadino ragusano che ha notato la donna gettarsi in mare e con grande senso civico ha segnalato tempestivamente il tutto al 113, poi collaborando fattivamente da riva con gli operatori della Polizia impegnati nel soccorso.