In concomitanza con la Giornata della Terra (Earth Day) il WWF punta l’attenzione del mondo sulla deforestazione, una delle problematiche più grandi per l’ambiente.
Secondo il World Resource Institute “Abbiamo già perso quasi il 40% della superficie forestale originaria del Pianeta e la gran parte negli ultimissimi decenni. Oggi solo il 31% della superficie del pianeta è ricoperto da foreste, e ne perdiamo ogni anno 13 milioni di ettari: la deforestazione è la principale minaccia per la vita dell’uomo sulla terra. Secondo il World Resource Institute perdiamo 50 campi da calcio di foreste ogni minuto”.
Le cause principali della deforestazione sono da ricercarsi nella crescente domanda globale di prodotti dell’agricoltura, di legname e carta. “Prodotti comunemente diffusi e di uso crescente come soia, olio di palma, carne, pelli da trasformare, sono oggi forse la causa primaria dei processi di deforestazione nel mondo e l’Unione Europea è tra i maggiori consumatori mondiali di prodotti derivati da processi di deforestazione illegali e buona parte di quei prodotti li troviamo sulle nostre tavole, nei nostri mercati”.
Il rischio di catastrofi risulta enormemente aumentato poiché è diminuita la capacità “tampone” delle foreste delle quali, secondo il Global Forest Watch, solo il 15% sono ancora in buone condizioni ecologiche.
«Questa barriera vitale da cui dipende oltre un miliardo e mezzo di persone sta perdendo la sua capacità di generare risorse, acqua, suolo fertile, energia. Circa il 40% delle terre emerse del pianeta è minacciato dalla desertificazione.
Le stime dicono che ogni anno circa 12 milioni di ettari di terra fertile viene trasformata in deserto. Pur essendo la Terra un pianeta ricco di acque solo l’1% delle acque è dolce e utilizzabile dall’uomo, distribuita tra fiumi, sorgenti, falde e laghi. Molti grandi serbatoi di acqua cosiddetta continentale affondano le proprie radici in grandi ecosistemi forestali: uno per tutti la foresta amazzonica con i suoi 100.000 km di corsi d’acqua, che custodisce e rigenera quasi il 20% dell’acqua dolce che si riversa nei nostri mari. Purtroppo la scomparsa di foreste contribuisce ad aggravare il cambiamento climatico che produce un aumento degli eventi estremi: in Europa, ad esempio, le foreste sono alleate dell’uomo contro le ondate di calore, dall’erosione, l’impatto dei venti e delle acque: la loro perdita può avere conseguenze nelle diverse regioni, a partire da quelle più colpite dalle ondate di calore, come quelle mediterranee». (fonte WWF Italia)