“Siamo a chiusura campagna”. E’ un modo di chi lavora in agricoltura per dire che il ciclo produttivo si è concluso e si fanno i conti. Quest’anno tornano? Sono serviti i convegni organizzati dalle varie associazioni, le misure adottate da comuni e Regioni a supporto delle aziende in difficoltà? Abbiamo voluto chiedere a chi in quest’anno ha parlato meno ma di sicuro guarda da una finestra privilegiata: i commissionari del mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina nella persona del loro presidente , Salvatore Emmolo. Chiacchierata informale iniziata da una comparazione tra i mercati solo apparentemente uguali: Vittoria e Santa Croce. Il mercato di Vittoria ques’anno è stato teatro di scontri politici legati alla legalità e all’attività dei commissionari, all’introduzione all’interno della struttura di merci provenienti da mercati extra comunitari. La risposta del presidente Emmolo è stata chiara ed esaustiva: il mercato di Vittoria ha un ruolo da capofila, sfrutta il vantaggio geografico e la grandezza del mercato, quindi è il porto d’arrivo dei commercianti che provengono per esempio dalla Calabria, trovano un prodotto finito, non alla rinfusa, piu’ facile da commercializzare, e se la contestata doppia attività dei commissionari, a volte influenza il prezzo al ribasso diventa una marcia in piu’ ; e se il rialzo arriva in ritardo, anche il ribasso segue la stessa strada, recuperando le perdite. La chiacchierata è proseguita con una analisi spietata della realtà locale: sindacati incapaci di organizzare la categoria, produttori assenti e poco propensi ad organizzarsi in coperative, che purtroppo è uno dei pochi modi di acquisire potere d’acquisto e di contrattazione, assenti nei convegni, distratti nei corsi di formazione.: Ccome dire: chi è causa del suo mal pianga se stesso. La classe politica utilizza i convegni come kermesse elettorale, prolificano prima delle elezioni ma mancano degli attori principali che sono i produttori e le associazioni di categorie che dimenticano di invitare. I produttori, che non hanno possibilità di accedere al credito agrario, si rivolgono spesso al commissionario per avere un anticipo sulla produzione, i commissionari pur di non perdere il produttore, anticipano somme che si fanno anticipare dalle banche che in questo modo diventano soci agli utili netti degli stessi, incidendo sui guadagni. E’ veramente un’analisi senza se e senza ma, un atto d’accusa, ma anche uno sprone. Non ci si può piangere addosso, si devono trovare soluzioni possibili, al di là di quelle politiche, che spesso guardano ai loro interessi, mirano a crearsi una corte dei miracoli che diventano sacche di voti certi, dove il cambiamento è nella loro condizione economica. (Pina Cocuzza)