Il Consiglio comunale ha approvato le mozioni presentate dai gruppi di opposizione (Pd e i consiglieri Pasquale Puglisi, Salvatore Cavalieri e Gateano Cottonaro), riguardanti la revoca delle delibere della Giunta municipale che sanciscono l’aumento delle tariffe Tarsu e idriche. Al momento del voto i gruppi di Pdl e Udc sono usciti dall’aula tranne il presidente Raffaele Elia, che ha votato contro.
Il sindaco Giuseppe Alfano, nel prendere atto della volontà consiliare ma non condividendo la decisione, dichiara:
“Si tratta di una scelta irresponsabile che, se attuata, lascerebbe la città sepolta dai rifiuti. L’aumento della Tarsu, è bene ribadirlo, non è legato all’introduzione della raccolta differenziata, come invece taluni si ostinano a far credere. Anzi, l’averla istituita, ci ha permesso di contenere l’aumento al 30 per cento. I costi di conferimento, infatti, sono passati da una media di circa 110.000 euro al mese nel periodo tra gennaio e luglio di quest’anno a circa 55.000 euro negli ultimi due mesi. Tra agosto e settembre abbiamo raggiunto una percentuale di differenziata di circa il 40 per cento. Questo trend sarà in aumento per il futuro e ciò ci consentirà di diminuire l’aliquota relativa alla Tarsu il prossimo anno. L’aumento di quest’ultima per l’anno in corso è stato dovuto a fattori esogeni, non dipendenti cioè dall’Amministrazione comunale, che ci hanno costretto a reperire i fondi necessari per assicurare il servizio. L’aumento deliberato è stato necessario per evitare il disastro ambientale a Comiso. Ci viene contestata la legittimità dell’atto adottato perchè sarebbe di competenza del Consiglio comunale. Noi riteniamo non sia così e pensiamo di aver agito secondo ciò che la normativa regionale consente di fare. D’altra parte, è dubbio che tale competenza spetti al Consiglio comunale. Ad ogni modo, oggi non sarebbe più tecnicamente possibile revocare gli atti di aumento sia delle aliquote Tarsu sia di quelle idriche. Mi sarei aspettato che i consiglieri comunali avessero ragionato nei termini di una prospettiva futura, l’occasione è senza dubbio la discussione del bilancio preventivo: solo in quella sede può essere verificato se è possibile ricavare dai vari capitoli le risorse economiche da destinare ai servizi di raccolta e conferimento dei rifuti e idrico. E’ facile ipotizzare che il ruolo della Tarsu, nell’anno 2012, grazie alle ottime percentuali di differenziata sin qui registrate subirà, fortunatamente per i cittadini, un sensibile ridimensionamento, iniziando a scendere su livelli più sopportabili Invece si è preferito cavalcare la tigre della demagogia e del tanto peggio tanto meglio. Bollette Tarsu e idriche vanno pagate e sarebbe un atto delinquenziale se ci fosse qualcuno che invita invece i cittadini a non ottemperare a questo obbligo di legge”.