Scelta Modica per ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro

E’ stata la città di Modica ad ospitare la 74esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che ricorre il 13 ottobre. Diversi i momenti: deposizione di una corona di alloro presso il Monumento ai Caduti in corso Umberto, corteo e celebrazione della Messa in suffragio dei caduti sul lavoro nella Chiesa di San Pietro. Nella sala della Domus Sancti Petri gli interventi del sindaco Maria Monisteri Caschetto, della presidente del Consiglio comunale Mariacristina Minardo, della presidente dell’ANMIL Maria Agnello e di un’assistente sociale dell’Inail, Francesca Mangiapane. Durante i lavori anche le testimonianze di alcune vittime di infortunio sul lavoro.

Gli appelli.


“C’è la necessità di tornare a parlare con urgenza e concretezza della tutela delle vittime e delle loro famiglie, un tema peraltro ben poco conosciuto se non dagli addetti ai lavori o da quanti ne rimangono coinvolti – ha detto la dottoressa Maria Agnello – tutela che non è solo economica, ma che riguarda gli aspetti della vita compromessi dall’infortunio”. Mariacristina Minardo ha sottolineato l’importanza del ricordo che “diventa al tempo stesso occasione di confronto, non solo per rilevare i dati relativi al fenomeno infortunistico a livello nazionale e provinciale ma soprattutto per evidenziare ancor più la necessità di una maggiore sicurezza sul lavoro”

Incidenti sul lavoro una piaga sulla quale si è soffermata la Cgil regionale nel corso della Giornata nazionale delle vittime. Pochi ispettori sul campo.

 “I dati Inail ci consegnano una situazione drammatica, con l’aumento consistente nei primi sette mesi dell’anno dei morti sul lavoro, 50 i decessi registrati, e degli infortuni. E’ evidente che occorre rafforzare le azioni per la prevenzione, ma il governo regionale continua a non raccogliere il grido d’allarme del sindacato, che ha tenuto alta l’attenzione costantemente sul problema, ed è inadempiente anche rispetto agli impegni presi – afferma Francesco Lucchesi, segretario confederale Cgil Sicilia – in Sicilia sono pochi gli ispettori. Ne servono di più per battere a tappeto le aziende e ci chiediamo di fronte a numeri così drammatici cosa si aspetti a bandire in concorsi. Chiediamo di attivare subito l’osservatorio e di convocare il tavolo permanente su salute e sicurezza per valutare le iniziative da intraprendere, atteso per settembre, ma di cui non si ha notizia. L’attenzione sul problema – conclude Lucchesi – non può essere episodica o emozionale, perché è evidente che siamo di fronte a una strage continua che occorre fermare”.

I dati nazionali forniti dall’Inail.

Le donne risultano meno colpite, sebbene mostrino un’incidenza più alta negli infortuni in itinere rispetto agli uomini. I settori più a rischio sono l’edilizia, le attività manifatturiere, i trasporti e il commercio, con un aumento significativo delle vittime nel settore delle costruzioni nell’ultimo semestre. I lavoratori stranieri sono quelli che soffrono di una incidenza crescente. I giovani tra i 15 ed i 24 anni sono particolarmente vulnerabili con un’incidenza che aumenta da 11,9 nel 2021 a 13,6 nel 2024. Anche gli ultrasessantacinquenni mostrano un dato allarmante, con un’incidenza che sale da 61,0 a 65,8.

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